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WhatsApp, la cancellazione dei messaggi è costata 15 milioni di euro: cosa è accaduto

WhatsApp, anche una semplice cancellazione di messaggi può avere delle conseguenze gravi. I dettagli dell’incredibile vicenda.

WhatsApp al alvoro
WhatsApp, le norme sulle comunicazioni aziendali (codiciateco.it)

WhatsApp non rappresenta più soltanto un semplice strumento di messaggistica. Ormai è   entrato a pieno titolo tra gli strumenti di lavoro, in contesti professionali sempre più smart e interconnessi dove l’immediatezza e la facilità d’uso sono delle doti molto importanti. Proprio queste caratteristiche sono tipiche del programma di messaggistica, facente parte del gruppo Meta.

Nel lavoro ha infatti reso possibile maggiore velocità nel passaggio di informazioni e dati, facilitando organizzazione e comunicazione nei luoghi di lavoro, per imprese e aziende di tutte le dimensioni. A questo WhatsApp aggiunge una facilità d’utilizzo conosciuta da tutti gli user, con una diffusione enorme . D’altra parte però proprio per la diffusione anche in contesti professionali, aumenta le responsabilità e la delicatezza del suo utilizzo.

WhatsApp, una vicenda esemplare

WhatsApp al lavoro
WhatsApp, attenzione in ambito lavorativo (codiciateco.it)

Come accennato le responsabilità e le implicazioni legali dell’uso di WhatsApp crescono in ambiti altamente professionali. Un aspetto delicato riguarda proprio la conservazione di dati e comunicazioni, un obbligo definito dalle norme per quanto riguarda i soggetti economici.

La vicenda coinvolge un dipendente senior di IFF (International Flavors & Fragrances Inc.), importante azienda del settore chimico produttrice di profumi ed aromi, che essendo a conoscenza di un’ispezione antitrust ha deliberatamente cancellato una serie di importanti messaggi aziendali. Ma la decisione presa dal dipendente ha avuto conseguenze molto gravi per l’azienda.

La Commissione europea ha sanzionato la IFF con una multa di ben quasi 16 milioni di euro per il gesto del dipendente. Secondo gli ispettori europei le informazioni cancellate riguardavano una conversazione con una concorrente con preziosi dati commerciali. Questo comportamento è stato interpretato come un ostacolo volontario alle indagini in corso, quindi sanzionato duramente.

La vicenda della IFF è un severo monito per tutte le imprese che usano il programma di messaggistica per le loro comunicazioni interne ed esterne. Questo mezzo digitale richiede una decisa revisione delle politiche di conservazione e gestione dei dati aziendali. Si tratta della prima sanzione della Commissione europea per la cancellazione di dati su WhatsApp, evidenziando come le leggi sulla conservazione dei dati si estendano anche sull’applicazione con il telefono verde.

Le imprese devono quindi attrezzarsi per la gestione delle comunicazioni sulle applicazioni di messaggistica. La Commissione europea ha ribadito che le aziende devono garantire la massima trasparenza nelle fasi di indagine e inchiesta. Devono formare il loro personale e assicurarsi che non vengano cancellate o modificate importanti comunicazioni digitali.

Insomma nessuna comunicazione digitale, nemmeno quello di messaggistica con WhatsApp, è esente da ispezioni e controlli. Le aziende devono rispettare rigorosamente le norme in materia di gestione dei dati elettronici per non subire multe pesanti e onerose.

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