Voglio dare casa a mio figlio, qual è il metodo più economico?

Come può un genitore lasciare la propria casa al figlio senza dover affrontare eccessive spese? Di alternativa ce ne sono diverse e una anche senza costi.

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Tutti le alternative per lasciare casa al figlio senza troppi costi (CodiciAteco.it)

Per un genitore decidere di intestare la propria casa al figlio è una degli atti più comuni in cui ci si possa ritrovare. Certo, è facile pensare che essendo i due membri appartenenti alla stessa famiglia e legati da un legame di parentela così profondo, come può essere quello padre figlio, il passaggio sia semplicissimo, estremamente sburocratizzato e soprattutto economico.

In realtà non è propriamente così, perché quando c’è di mezzo il concetto di proprietà, e di conseguenza, la necessità di trasferire la proprietà da un soggetto ad un altro, le differenze tra completi estranei e parenti non sono poi così molte. Ma è mai davvero impossibile sempre per un padre e un figlio riuscire ad evitare di affrontare tutte le spese legate a questi processi? In realtà, un metodo del tutto legale ed economico esiste, ma richiede un po’ di tempo.

Immobile da trasferire al figlio, tutte le alternative possibili

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Il metodo più economico per intestare casa al figlio evitando le spese (CodiciAteco.it)

La prima idea che potrebbe venire in mente è la vendita; in realtà si tratta del metodo più oneroso. Primo perché c’è la necessità del rogito notarile, ovvero l’effettivo contratto di compravendita con tutte le spese che questo comporta, e secondo non si può decidere di vendere ad una cifra irrisoria l’immobile solo perché è da trasferire al figlio. In questo caso potrebbero esserci accertamenti fiscali ed è per questo che il prezzo deve essere in linea con il mercato. A tutto questo si aggiungono poi l’imposta di registro che è del 2% del valore dell’immobile e l’imposta ipotecaria e quella catastale che per le prime case hanno un valore di 50 euro ciascuno. Queste spese, infine, sono tutte da addebitare a carico dell’acquirente in questo caso il figlio che acquista.

Decisamente più economica è invece la donazione. Si tratta pur sempre di un contratto, anche questo da redigere alla presenza di un notaio, e anche in questo caso sono previste le imposte da versare nel caso dell’acquisto di una casa. Tuttavia parliamo di un contratto che si fonda sulla gratuità, cioè chi decide di donare non si aspetta nulla in cambio, per cui il figlio non dovrà pagare una certa somma come nel caso dell’acquisto. Tuttavia, in presenta di altri parenti che ne hanno diritto, questo contratto potrebbe essere impugnato qualora, ad esempio, altri figli si rendano conto che questa donazione abbia intaccato la loro parte di eredità.

Tuttavia a proposito di donazione però legandosi a questa c’è un modo davvero molto semplice per utilizzare questo metodo ed evitare tutte le spese: si tratta della donazione a seguito di usucapione.

La donazione per usucapione

L’unico vero metodo davvero non dispendioso per intestare casa al figlio è quello della donazione a seguito di usucapione. Il nostro ordinamento prevede, infatti, che se un soggetto ha per 20 anni la proprietà fattuale di un bene pur non essendo suo, allo scadere di questo periodo il bene diventa suo di diritto.

Nel caso della donazione, una volta superato il limite dei 20 anni il modo più semplice per il trasferimento di proprietà è quello dell’atto di mediazione, che costa molto di meno che presentarsi di fronte al giudice, soprattutto perché le parti sono già d’accordo. L’unico vero svantaggio di questo metodo è il tempo, perché per avviare le pratiche di usucapione deve appunto passare un tempo lunghissimo che è rappresentato dal ventennio.

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