Come può un genitore comprare casa al proprio figlio? Qual è la migliore e più conveniente delle procedure da seguire? Facciamo chiarezza.
Acquistare una casa oggi è diventato al quanto complicato; il mercato immobiliare, specie nelle grandi città, è alle stesse e le banche fanno più reticenza di una volta ad elargire un mutuo e del resto i tassi di interesse sono aumentati così tanto negli ultimi anni che sono i giovani stessi a pensarci due volte prima di richiederlo.
Certo ci sono degli incentivi, come il bonus under 36 per l’acquisto della casa, ma sempre più spesso i giovani che decidono di acquistare casa si rivolgano ai propri genitori per farsi aiutare. Ma nel concreto cosa possono fare questi due? È possibile, per esempio, chiedere un mutuo intestando la casa al figlio? È meglio fare solo da garante? O ci sono altre alternative possibili? Cerchiamo di fare chiarezza in merito.
Tutti i modi con cui i genitori possono aiutare i figli ad acquistare casa
Partiamo dall’assunto di base che i genitori hanno due strade percorribili: la prima è quella di acquistare la casa al figlio, e la seconda è aiutare il figlio ad acquistare la casa.
In entrambi i casi le alternative di manovra sono diverse e tutte abbastanza sicure. Nel caso in cui si vogliano solo aiutare i figli nell’acquisto della casa, i genitori lavoratori dipendenti possono chiedere un anticipo sul proprio TFR -il trattamento di fine rapporto. In questo caso è necessario aver maturato almeno 8 anni di anzianità di servizio, ma si può ottenere fino al 70% del TFR maturato. A conti fatti, dopo 30 anni di lavoro e circa 30mial euro di TFR maturato, si possono ottenere in anticipo fino a 21mila euro, un gruzzoletto niente male per aiutare i figli nell’acquisto della casa.
Si può chiedere un prestito con la cessione del quinto una tipologia di prestito valida per lavoratori dipendenti ma anche per pensionati in cui rimborso è trattenuto per un quinto appunto direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Il pregio è che non bisogna spiegare a cosa serve il prestito. Altre alternative valide sono poi quelle di presentarsi come garante per il mutuo del figlio o ancora cointestare il mutuo insieme al figlio che acquista la casa e magari ripartirlo a porzioni sbilanciate, quindi invece di pagare il 50% ciascuno si può pensare di dividere per un 70%-30% e così a seconda degli accordi.
Come accollarsi l’acquisto della casa del figlio
In questo caso sono due le alternative possibili; intestarsi direttamente il mutuo per l’acquisto della casa e quindi provvedendo al totale pagamento delle rate.
Oppure si può pensare alla donazione indiretta. Nei fatti si acquista casa per il figlio semplicemente facendo un bonifico con causale “donazione per l’acquisto della casa”; con la donazione, il figlio gode soprattutto di vantaggi dal punto di vista fiscale, come ha dimostrato una recente sentenza della Corte di Cassazione che non prevedere per le donazioni indirette tra genitori e figli il pagamento delle tasse.
Attenzione però, le donazioni non hanno limitazioni e sono del tutto legali, tuttavia in presenza di più figli le donazioni non devono intaccare le quote ereditarie degli altri figli che potrebbero impugnare la decisione dei genitori.