Ci sono dei casi in cui le visite mediche o gli esami privati vengono rimborsati dallo Stato. Vediamo quali sono per poter recuperare denaro.
In fatto di sanità pubblica, lo Stato sembra non riuscire a risolvere i problemi legati alle lunghe liste d’attesa previste per visite mediche, esami, operazioni o qualsiasi altro servizio. Questo spinge moltissime persone, mosse anche da un senso d’urgenza nell’ottenere un riscontro sanitario circa situazioni personali talvolta molto delicate, a rivolgersi alla sanità privata.
In questo caso, il paziente è costretto a pagare di tasca propria la visita. Resta comunque da considerare che non tutti possono permettersi i costi di una struttura e di un medico privati. Attendere il proprio turno in lista d’attesa nella sanità pubblica può mettere anche a rischio la propria salute. Spostandosi dal Nord al Sud Italia, la situazione sembra aggravarsi maggiormente. Proprio per questo, è importante conoscere una soluzione che permette dil rimborso delle spese sostenute per visite mediche ed esami presso un privato.
Sono diverse le associazioni, nonché i sindacati e le trasmissioni televisive che hanno protestato per questo tallone d’Achille della sanità pubblica italiana. Ci sono dei casi in cui una visita o un esame per un paziente può essere importante a tal punto da salvargli la vita: quello delle liste d’attesa troppo lunghe può rivelarsi un problema letale. Durante il servizio andato in onda in prima serata su Rete 4, in una puntata settimanale di Fuori dl Coro condotta da Mario Giordano, è emersa una vecchia normativa che costringerebbe il Servizio Sanitario Nazionale a rimborsare i cittadini che, per non dover aspettare mesi o persino anni, si rivolgono alla soluzione dell’intramoenia, ossia la visita dallo stesso medico ma fuori orario di lavoro, con pagamento di una parcella supplementare. Parliamo della norma inserita nel Decreto num. 124 del 29 aprile 1998, art.3 comma 13.
Se una visita o un esame sono previsti per una data che supera quella della ricetta medica del proprio medico curante e si ricorre alla visita privata, allora è possibile richiedere il rimborso di quanto pagato. Significa che possono essere rimborsate tutte le visite o gli esami prescritti e non sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale entro 30 giorni, durata di validità della ricetta medica. Se la lista d’attesa supera i 30 giorni, si può avanzare richiesta per ottenere indietro il denaro speso per la stessa visita effettuata privatamente. Consulta anche i prezzi dei ticket sanitari secondo la tipologia di visita, nel 2024.
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