Visite mediche, esiste la possibilità concreta di pagare lo specialista con l’Assegno di inclusione (ADI)? Vediamo la norma.
Una delle prestazioni che hanno preso il posto del Reddito di Cittadinanza è l’Assegno di inclusione, misura pensata per le famiglie con almeno un componente under 18, disabile grave, anziano con almeno 60 anni, soggetto in condizioni di svantaggio sociale, psicologico, fisico in preso in carico dai servizi assistenziali delle amministrazioni locali e delle ASL.
Si affianca al Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) con l’obiettivo dichiarato del reinserimento dei soggetti e dei nuclei familiari beneficiari nel mondo del lavoro. Infatti il contributo economico erogato dall’INPS è solo uno degli strumenti utilizzati per sostenere i richiedenti. La creazione di un percorso di attivazione al lavoro appresenta l’altro aspetto della prestazione. Per le famiglie tuttavia quello economico resta un sostegno importante per affrontare spese quotidiane. Ma come possono utilizzate le erogazioni mensili?
Non è prevista un’indicazione del legislatore sull’utilizzo consentito in servizi e beni dell’Assegno di inclusione. C’è invece una chiara definizione, con tanto di lista, di quanto non è possibile comprare con le somme ricevute. L’elenco comprende varie voci tra cui si ricordano i giochi con vincite in denaro e altre utilità; il materiale pornografico, i beni e servizi per adulti; tutti i tipi di prodotti alcolici; tutti i derivati dal tabacco, quindi le sigarette anche elettroniche, e i prodotti da fumo.
Per questi prodotti è il Merchant Code a essere bloccato alla fonte, quindi tentando di pagare questi articoli e servizi con la carta inclusione, la transazione non andrà a buon fine. L’elenco di prodotti inibiti prosegue, ma non sono citate le visite mediche e specialistiche. Questo significa che le spese sanitarie possono essere pagate con le somme erogate dall’INPS per l’ADI. Da questo punto di vista le famiglie beneficiarie possono stare tranquille.
Importante ricordare che esistono delle altre agevolazioni per le spese sanitarie, comprese l’acquisto di farmaci e le viste mediche, affrontate nel corso dell’anno. Per prima, la possibilità di detrazione delle spese in sede di dichiarazione dei redditi, riferendosi a quelle avute nell’anno fiscale di riferimento (per il 2024, le spese sono quelle dello scorso anno quindi). Tra l’altro per queste spese non è più nemmeno necessario conservare gli scontrini, con la tessera sanitaria l’Agenzia delle Entrate è già in possesso di tutti i dati.
Altra possibilità di non pagare le viste mediche è con l’esenzione per patologia. Chi è affetto da una determinata patologia acclarata mediante visita con relativo codice, segue una cura farmacologica o specialistica, è esentato dal pagamento del ticket sanitario per medicine, visite diagnostiche e di controllo, interventi. Infine esistono una serie di esenzioni per reddito, che consente ai beneficiari di non pagare i ticket delle visite mediche e specialistiche.
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