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Un figlio che va all’università deve essere mantenuto per legge dal padre?

Un figlio che studia all’università deve essere mantenuto obbligatoriamente dai genitori? Scopriamo che cosa dice la legge.

Studente universitario sorridente (Codiciateco.it)

Un figlio che studia all’università deve essere mantenuto per legge dai propri genitori? Recentemente, sull’argomento si è pronunciata la Corte di Cassazione. Sappiamo tutti che, tra i doveri di un genitore, c’è quello di provvedere al mantenimento dei figli minorenni. Ma per quanto riguarda i figli maggiorenni? Un figlio può fare affidamento al diritto all’istruzione.

Il diritto all’istruzione è un diritto fondamentale per la crescita di una persona, e i genitori non possono negarlo, salvo rare eccezioni (come ad esempio impossibilità economiche). Tuttavia, l’università non rientra nell’ambito dell’istruzione obbligatoria, e inoltre questa subentra quando un giovane ha ormai raggiunto la maggiore età. Uno studente universitario può campare per legge sulle spalle dei genitori?

I genitori sono costretti a mantenere il figlio universitario per legge oppure sono slegati dall’obbligo

Ragazzo studia in biblioteca (Codiciateco.it)

La Corte di Cassazione si pronuncia dalla parte del figlio studente. Tuttavia, se lo studente non ottiene risultati positivi e non raggiunge gli obiettivi accademici, perde automaticamente il diritto al sostegno economico da parte del genitore. Ma procediamo con ordine. Un genitore è chiamato a versare un assegno economico, se se lo può permettere, al figlio universitario.

L’assegno economico è d’obbligo, se la famiglia se lo può permettere, per dare diritto all’istruzione del figlio. Tuttavia, la revoca del sostegno finanziario dipende dallo studente. Lo studente deve dimostrare impegno, raggiungere risultati concreti e affrontare il proprio percorso, senza risultare “parcheggiato all’università”, come capita spesso con studenti tanti anni fuori corso. Se rientri tra questi studenti universitari hai diritto a 500 euro.

È necessario dimostrare impegno costante, perseguimento degli obiettivi professionali e ricerca di indipendenza economica. I genitori, in tal caso, possono chiedere revoca del mantenimento del figlio se questo non si applica e perde soltanto tempo. Se il giovane non sta affrontando il suo percorso da studente come dovrebbe, oppure se non è alla ricerca attiva di un lavoro, non può far valere alcun diritto.

Genitori e mantenimento dei figli maggiorenni: cosa dice la legge se un giovane studia all’università

Ma c’è di più, perché un ragazzo deve sapersi anche accontentare, laureato o meno. Questi deve cercare la propria indipendenza economica, anche se il lavoro dei sogni o per il quale ha studiato è un miraggio. Vista la drammatica situazione lavorativa italiana, un giovane deve prendere ciò che offre il mercato, ed eventualmente accontentarsi anche di contratti part time o determinati. ISEE universitario 2024, cosa serve per pagare meno tasse quest’anno.

Si tratta di una realtà amara, ma condivisa dalla giurisprudenza. Dunque, una volta raggiunta la maggiore età, una persona deve attivarsi per il proprio futuro, studiando all’università, completando gli studi in tempi ragionevoli, oppure trovandosi un lavoro. Se il mantenimento dei genitori è obbligatorio per tutto il percorso accademico, svolto nei tempi richiesti, questo decade se non si raggiungono gli obiettivi.

Inoltre, l’obbligo di mantenimento decade una volta superati i 24 anni del figlio, anche se questo non è ancora economicamente autosufficiente. La giurisprudenza sottolinea l’importanza del perseguimento di un’indipendenza economica. Il concetto, dunque, è semplice, peccato sia molto difficile da applicare nella società italiana di oggi, dove tanti giovani, magari laureati, non riescono a trovare lavoro. ISEE universitari: chi può avere la borsa di studio nel 2024.

È in questo caso che si crea un buco enorme, una voragine, nel sistema lavorativo. Si cerca disperatamente un lavoro che non c’è, e si è concluso, magari in modo brillante, un percorso di studi lungo e fatico, per poi restare con le mani in mano, senza trovare un’indipendenza economica. I genitori possono sollevarsi dal loro impegno al mantenimento, ma poi che succede? Una giovane come sopravvive? A questa domanda la giurisprudenza non fornisce risposte.

Andrea Cerasi

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