Milano, un caso nel Tribunale di Monza scrive nuove regole per i processi in Italia: tutti i mutui diventano impugnabili.
Nel cuore del Tribunale di Monza, una sentenza recente potrebbe scuotere le fondamenta dell’intero sistema creditizio. La protagonista di questa storia è la signora G., difesa con ardore dall’avvocato Claudio Defilippi. La donna ha vissuto l’incubo di un primo pignoramento nel 2019, seguito da un’asta nel 2020. Tuttavia, quando un nuovo pignoramento minacciava di strapparle altri 80mila euro dallo stipendio fino alla pensione, la difesa ha agito e ha salvato la donna dalla tragedia.
Ciò che è successo alla signora potrebbe cambiare in maniera permanente il modo in cui situazioni simili verranno gestite dai tribunali italiani. La chiave del successo di questo processo? Clausole vessatorie nel contratto di mutuo.
Questa non è solo la storia di una donna, ma il riflesso di una sentenza europea che risponde alle direttive del 2013 e successivamente modificate nel 2019. Questa direttiva mira a proteggere i consumatori dell’Unione europea da clausole abusive, promuovendo la “buona fede” nei contratti di adesione per beni e servizi. Attualmente, questa difesa si applica ai consumatori, ma presto potrebbe estendersi anche ai professionisti, chiamati a vigilare su moduli precompilati che potrebbero nascondere clausole vessatorie.
Il secondo atto di questa narrazione rivela le clausole particolarmente svantaggiose individuate dall’articolo 33 del Codice del consumo. Elementi come il calcolo degli interessi, il giudice competente, preavvisi irragionevoli e modifiche unilaterali emergono come i colpevoli principali. Il tribunale di Milano, guidato dal giudice Mariapia Galli, ha già adottato questi principi, stabilendo che i mutui non fondiari possono essere rimessi in discussione anche successivamente per clausole vessatorie.
La sentenza emessa il 6 aprile 2023 dalle Sezioni Unite, la numero 9479, ha consolidato questi principi, recependo le indicazioni della Corte di Giustizia europea. Il verdetto milanese ha investito il giudice dell’esecuzione del dovere di controllo sull’eventuale carattere abusivo delle clausole. In poche parole, la casa è salva. Il diritto all’abitazione diventa una difesa potente anche durante le procedure esecutive in corso.
Un raggio di speranza per i debitori italiani e un campanello d’allarme per le istituzioni finanziarie. Ora, le banche dovranno rivedere attentamente le loro clausole contrattuali. La possibilità di impugnare un mutuo grazie a una sola clausola vessatoria rappresenta una svolta per le famiglie, ma un problema crescente per le banche che dovranno adattarsi a questa nuova realtà giuridica.
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