Turismo, arriva la firma dell’accordo per il rinnovo del contratto del settore turistico. Cosa prevede l’intesa raggiunta.
Il turismo è uno dei settori più importanti dell’economia nazionale con centinaia di migliaia di addetti ai vari servizi, dai villaggi vacanza alla ricezione alberghiera. Per la precisione i lavoratori del settore sono circa 400mila e per loro sarà applicato il nuovo contratto, arrivato con la conclusione delle trattative tra sigle sindacali e rappresentanti delle associazioni imprenditoriali di categoria Federalberghi e Faita.
Complessivamente l’accordo prevede un riconoscimento economico e l’introduzione di nuove tutele per i dipendenti. L’accordo sarà in vigore per il triennio dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2024. Ma vediamo quali sono i punti principali del nuovo contratto collettivo nazionale del comparto turistico, dopo la firma dell’accordo.
L’accordo che è stato raggiunto prevede una serie di importanti novità. Si parte dagli aumenti salariali, toccati poi altri aspetti fondamentali come il welfare aziendale, la tutela della genitorialità e la parità di genere. L’accordo dovrà essere sottoposto alla consultazione dei lavoratori fin dalle prossime giornate.
L’aumento economico prevede un incremento di 200 euro a regime al quarto livello di inquadramento. Sarà versato in più occasioni durante la durante la validità triennale del contratto, con l’ultima prevista per il mese di novembre del 2027. Si tratta di un vero e proprio percorso, al termine del quale lo stipendio medio lordo al quarto livello di inquadramento sarà di circa 1.750 euro al mese, compresa la tredicesima e quattordicesima mensilità.
Le parti si sono accordate anche per un intervento sulla esternalizzazione di alcuni servizi come il riassetto e la pulizia delle camere. Si estende così la procedura di confronto sindacale per la prima esternalizzazione, anche ai successivi cambi di appalti. Si garantisce il contratto di lavoro sottoscritto tra le parti sociali (sindacati e datori di lavoro) anche ai dipendenti delle ditte appaltatrici.
Proprio per rispondere all’evoluzione nell’organizzazione delle imprese, è prevista anche l’internalizzazione di questi servizi con la creazione di nuovi profili professionali nella classificazione del personale. Nel nuovo accordo sono presenti novità per le pari opportunità e l’inclusione, con l’istituzione di un Garante della parità e una Commissione negli enti di settore. I cambiamenti sono orientati a migliorare la qualità e il benessere nei luoghi di lavoro, anche da un punto di vista di genere.
Molto importante la tutela della genitorialità con l’integrazione fino al raggiungimento del 100 per cento dello stipendio in occasione del versamento di tredicesima e quattordicesima, maturata durante il congedo di maternità obbligatorio e di paternità obbligatorio e facoltativo. Sono aumentate anche le tutele per donne vittime di violenza di genere. Si avranno 3 mesi più altri 3 mesi di congedo pagato al 100 per cento, per le lavoratrici inserite in percorsi di protezione attestati dia servizi sociali, dai centri antiviolenza, dalla case rifugio.
Infine è previsto un aumento di 3 euro per il fondo di assistenza sanitaria integrativa, mediante il Fondo FAST. Crescono le penalità per le aziende non in regola con l’iscrizione al fondo dei lavoratori, con un elemento ulteriore in busta paga in questo caso.
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