Estate 2024, quali sono i movimenti degli italiani nelle settimane clou della stagione estiva. L’andamento del turismo nel paese.
Dopo queste prime settimane estive è possibile tracciare i primi resoconti dei movimenti turistici nel Paesi, ricordando come questo resti uno settori nevralgici dell’economia italiana. Si può dire che gli aumenti nei trasporti e negli alloggi stanno influenzando le scelte dei vacanzieri, spingendo le famiglie verso soggiorni ridotti.
Dunque costi sempre più alti dei servizi, dalla ristorazione ai lettini degli stabilimenti balneari, rendono più prudenti e parsimoniose le famiglie che alla diminuzione della disponibilità economica rispondono con maggiore attenzione verso le spese, anche in vacanza. Questa situazione determina dei cambiamenti molto importanti delle abitudine di chi si reca in vacanza, con ferie sempre meno concentrate nei periodi più caldi, ma diluite nel corso dell’anno.
Innanzitutto va ribadito che gli italiani che vanno in vacanza quest’anno sono stimati in circa 36 milioni e circa il 90 per cento restano nel Paese, confermando una tendenza in atto da anni. I rincari dei biglietti aerei e le difficoltà economiche hanno un peso notevole in questa scelta. Ma non solo, come accennato, i periodi di riposo non sono più concentrati esclusivamente in agosto e le città non si svuotano più.
Gli italiani preferiscono distribuire i loro viaggi anche in altri mesi dell’anno, per periodi di 3 – 5 giorni al massimo. Sicuramente resta elevato ll numero di quanti partiranno per le ferie più lunghe ad agosto, si stima circa un terzo dei vacanzieri totali. Comunque il giro complessivo degli affari derivanti dalla vacanze degli italiani è una cifra enorme: circa 40,6 miliardi di euro.
Il settore del turismo, continua a reggere, nonostante il periodo difficile anche dal punto di vista meteorologico, con siccità al sud e alluvioni al nord del Paese. Anche a giudizio della associazioni di settore degli albergatori, i flussi turistici tengono, anche con i cambiamenti in atto nelle abitudini e negli spostamenti. La decisione di molti italiani di restare nel paese garantisce una certa tenuta del settore, anche con la rimodulazione delle vacanze in soggiorni più brevi.
Quindi le vacanze si spalmano durante vari periodi dell’anno, con partenze diversificate e scaglionate. Questo aggiunge la possibilità di raggiunere mete diverse, visitando località nuove anche meno frequentate in passato. Nuove opportunità dunque per i centri minori e meno turistici. Da segnalare tuttavia, in questo quadro abbastanza positivo, che 54 italiani su 100 non andranno in vacanza.
La carenza di liquidità, i rincari e la precarietà economica fanno la loro parte in questa situazione. Complessivamente i flussi internazionali, in particolare extraeuropei, sono positivi e garantiscono un andamento soddisfacente del giro d’affari. I cali si registrano sui mercati nazionale ed europeo, maggiormente segnati dalle difficoltà economiche.
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