I debiti dei genitori rischiano di ricadere dritti sugli eredi, ma c’è un doppio modo per salvarsi da questa spiacevole situazione. Ecco di quale si tratta
Meglio non scherzare con l’Agenzia delle Entrate. Se si può, è sempre meglio pagare tutto regolarmente – anche in ritardo se vi sono delle difficoltà – ma saldando quanto dovuto. Non vi è nulla di più soddisfacente che poter mettere la testa sul cuscino la sera in totale coscienza e sapendo che nessuno vi cerchi. Pagare e ringraziare, come si dice in alcune città. Anche se a malincuore perché – è chiaro – non fa mai piacere versare certe cifre, spesso anche ingiuste, per pagare le tasse.
Il problema è che alle volte si creano due situazioni: o la totale impossibilità di pagare pur volendo, e in quel caso non si può certo recriminare il povero malcapitato, o il coinvolgimento non diretto di chi un domani si ritroverà chiamato in causa. E’ il caso, quest’ultimo, di quando uno o più eredi si ritroveranno coinvolto nei debiti dei genitori. Perché ci sono alcune cifre dovute che si fermano alla morte del titolare, altre che invece vanno a oltranza e rischiano di scalare in base alla successione.
Purtroppo è una dinamica sempre più diffusa questa: un padre e/o una madre che si indebitano, spesso nemmeno volendo, e non riesce a saldare in vita l’intera somma o parte di essa e questa finisce di scalare sui figli un domani. Se si è consapevoli di situazioni in essere di questo tipo, è sempre meglio muoversi d’anticipo e informarsi per quando un giorno bisognerà fare la resa dei conti. E’ il miglior modo per non farsi trovare impreparati quando sarà e fare, se possibile, già qualcosa per contenere il colpo quando prima o poi arriverà.
La premessa è che i debiti scalano quando, che sia direttamente o indirettamente, si accetta l’eredità. Questa può essere sia espressa, e fatta entro 10 anni dalla dipartita, oppure tacita come l’intestazione di un appartamento o una pratica per il conto corrente del defunto. E’ dunque in questo caso che scalano i debiti, non altrimenti. Va anche detto che in ogni caso la cifra da versare non può superare la stima dei beni ricevuti. Dunque se il debito per esempio è di 100.000€ e se ne ricevono 50.000€ in eredità, andranno versati solo 50.000€ per la metà del debito originale.
Ci sono due modi altrimenti per non pagare nulla: o rinunciando totalmente all’eredità e perdendo quindi a ciò che spetterebbe, ma può valerne la pena lo quanto da scontare è decisamente al di sopra, oppure l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario: significa che può scattare il pignoramento solo dei beni ottenuti dall’eredità e non quelli personali di cui si era già proprietari ancor prima della successione.
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