Troppe pensioni, se resti a lavoro riceverai soldi in più, è questa la nuova manovra posta in essere dal Governo. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Quello delle pensioni è da sempre un tema molto scottante e rilevante visto che coinvolge una grossa percentuale degli italiani. Però dato che il Governo si trova un po’ in difficoltà, sta introducendo delle misure per tentare di ridurre il numero dei pensionati all’anno. Ecco perché predilige delle forme alternative per fare in modo che molti continuino a lavorare.
Del resto si parla proprio in questi giorni della nuova legge di bilancio che potrebbe inasprire le condizioni per raggiungere la pensione di vecchiaia, nello specifico non si parlerebbe più di 20 anni di contributi ma 25. Un danno questo soprattutto a carico delle nuove generazioni, di chi ha iniziato a lavorare dopo il ’96 che vede così la strada verso il pensionamento sempre più lungo e pieno di insidie.
Agevolazioni in soldi se lavori di più, stop pensioni
In questi giorni si torna a parlare del bonus Maroni, una manovra recuperata dopo 20 anni dalla sua prima apparizione per fronteggiare la situazione di stallo. E’ un incentivo per chi decide di continuare a lavorare e non andare in pensione, un aumento di stipendio netto. E’ possibile richiederlo sul portale INPS e riguarda tutti i lavoratori che entro il 31 dicembre del 2024 hanno maturato i requisiti per la pensione anticipata con la quota 103.
Il bonus Maroni entrò in vigore molti anni fa nel triennio dal 2004 al 2007 quando l’ex esponente della Lega – scomparso nel ’22 – era il Ministro per il Welfare. Al datore di lavoro non cambierà niente perché l’aumento dello stipendio deriva dall’esonero del versamento dei contributi che altrimenti sarebbero trattenuti in busta paga. Per farne richiesta basta andare sul sito ufficiale dell’INPS accedendo tramite Spid oppure utilizzare i servizi telematici degli istituti di patronato riconosciuti dalla legge.
Chi può farne richiesta
Ricordiamo ancora una volta che per poter usufruire del bonus Maroni occorre essere lavoratori dipendenti del settore pubblico ma anche in quello privato, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, aver maturato i requisiti per accedere alla pensione anticipata e infine non essere titolare di pensione diversa, fatta eccezione per quelle di invalidità.