Sono previsti entro il 2030 milioni di nuovi posti di lavoro grazie al progetto di transizione verde: entriamo più nel dettaglio.
Per transizione verde si intende la trasformazione dell’economia verso la sostenibilità. Questa nuova attenzione posta sul green ha messo in difficoltà molte aziende, le quali trovano a fatica i professionisti che facciano al caso loro e che possano essere utili e centrali nel raggiungimento dei nuovi obiettivi. Facendo una stima, a livello globale solo 1 lavoratore su 8 possiede delle competenze in materia di ecosostenibilità e l’Italia è uno dei Paesi che presenta maggiori carenze.
Queste parole sono state estrapolate dal report Building Competitive Advantage with A People-First Green Business Transformation di Manpower Group, presentato al World Economic Forum di Davos, il quale ha coinvolto ben 5mila persone in 41 Paesi diversi. Consumatori, investitori ed istituzioni promuovono un’economia sostenibili che acceleri la trasformazione verde delle aziende. Stando alla visione dell’obiettivo futuro, questo passaggio genererà un considerevole aumento dell’impiego: si contano fino a 30 milioni di nuovi posti di lavoro entro il prossimo decennio.
Transizione verde, più di 30 milioni di nuovi posti di lavoro
Solo per l’Europa sono previsti ben 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per via dello sviluppo di molecole verdi quali idrogeno e biocarburanti: cambiamento essenziale nel processo di transizione energetica. Tuttavia, il 60% degli attuali lavoratori verrà formato ed istruito affinché acquisisca le nuove necessarie competenze. A proposito di queste ultime, Italia, Spagna e Germania sono i tre Paesi dell’UE con meno conoscenza di campo.
Tra le figure più ricercate, abbiamo quella del tecnico manutentore nonché gli ingegneri delle infrastrutture e civili, progettisti di impianti, esperti nel settore fotovoltaico. Legate al mondo delle automobili elettriche, le figure professionali più cercate sono il tecnico manutentore che controlli qualità ed efficienza costante del prodotto.
Basandosi sulle interviste rilasciate negli ultimi tempi, sembrano essere i più giovani gli ottimisti in fatto di transizione green. La Gen Z risulta essere anche la generazione che ripone più fiducia nell’ecosostenibilità, in parte spinta dalla convinzione che lavorare del mondo del green comporti una remunerazione più alta.