Economia

Titoli di Stato (BTP) con tassi in picchiata, preoccupati i risparmiatori

I tassi dei BTP, meglio noti come “Titoli di Stato”, sono in forte picchiata. Ed è proprio da qui che nasce la preoccupazione di chi investe.

Periodo molto difficile per coloro che investono i loro risparmi. I BTP, conosciuti dai più navigati come “titoli di Stato”, sono in forte picchiata. Questo ha destato non poca preoccupazione nei confronti di coloro che seguono attivamente il loro andamento sul mercato. Da appoggio sicuro a potenziale bolla pronta a scoppiare, il passo è stato decisamente troppo breve.

I soldi dei risparmiatori sono a rischio (Codiciateco.it)

Per definizione il mondo degli investimenti viene caratterizzato giorno dopo giorno da alti e bassi continui. Ma per quanto chi risparmia ci sia abituato per predisposizione naturale, spesso e volentieri non è mai facile districarsi nella miriade di novità che sorgono. Ecco quindi un breve riassunto di ciò che potrebbe succedere a breve.

Cosa accadrà ai BTP?

Il rendimento che i BTP sono in grado di generare è sceso addirittura del 4%. Sembrerà una cifra esigua, ma in realtà è un forte indice di preoccupazione. Esiste una correlazione inversamente proporzionale tra il rendimento dei titoli e il loro valore. Paradossalmente, se il rendimento di un titolo diminuisce, il suo valore tende a salire vertiginosamente.

L’andamento del mercato dice questo (Codiciateco.it)

Questo vale soprattutto per i titoli di natura italiana, dove il comportamento degli investitori e il loro relativo interesse è in grado di alterare non di poco il mercato. Tale situazione potrebbe dunque creare sì preoccupazione, ma al contempo anche nuove potenziali opportunità di investimento per coloro che se ne interessano. Bisognerà solamente rivelarsi capace di guardare al mercato con lungimiranza.

Ma come mai il valore dei titoli di Stato aumenta? Il motivo è da ricercarsi nelle parole pronunciate all’inizio dell’articolo. Questi investimenti sono sempre stati visti come “sicuri e affidabili” proprio dagli investitori, i quali per parlarne così evidentemente ne sono rimasti soddisfatti. Ciò si collega proprio al comportamento menzionato in precedenza, che altera positivamente (e non) il mercato.

In parole povere, sono proprio gli investitori ad influenzare per la maggior parte i titoli di Stato. Ad avere la meglio in tutto questo caos caratterizzato da alti e bassi sono i titoli tradizionali, che godono senza ombra di dubbio di vantaggi maggiori. Per ovvie ragioni i titoli ancorati all’inflazione non possono vivere lo stesso trend positivo.

Dunque, in virtù di una situazione così complicata, è fortemente consigliabile optare per gli strumenti di investimento tradizionali.

Andrea Marras

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