TFS e TFR, se non conosci le differenze è ora di venirne al corrente, tutti i dettagli a riguardo e le informazioni da non tralasciare.
I dipendenti pubblici sono parecchi e a loro sono riservati trattamenti e contratti specifici. Ogni categoria di lavoratore ha le proprie regole e i propri contratti, ci sono delle differenze tra chi svolge un lavoro autonomo e un lavoro da dipendente, sia dal punto di vista degli orari che della flessibilità, dello stipendio e della pensione. Per quanto riguarda i dipendenti, non tutti potrebbero essere a conoscenza della differenza tra il TFS e il TFR, due misure da non tralasciare.
TFS e TFR, come funziona per i dipendenti pubblici
Nel momento in cui termina il rapporto di lavoro, il lavoratore dipendente ha diritto di ricevere una somma di denaro commisurata in base a determinati criteri, come ad esempio gli anni in cui ha lavorato e la retribuzione che percepiva. La somma erogata sarà definita secondo l’articolo 2120, in base alle regole previste per il trattamento di fine rapporto conosciuto come TFR.
Oltre a questa misura, esiste anche il TFS, si tratta di un trattamento di fine servizio, a differenza del TFR, non riguarda tutti i lavoratori, ma solo quelli pubblici. Anche le modalità di calcolo, sono diverse, il TFS in particolare è destinato a tutti i dipendenti pubblici statali assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre del 2000. Chi è stato assunto in seguito a questa data infatti spetta il TFR. Il TFS, È rivolto ai dipendenti civili e militari dello Stato, ai dipendenti del comparto di enti locali e della sanità, ai dipendenti pubblici che non abbiano optato per il fondo pensione.
TFS, tutti i dettagli in merito
Il trattamento di fine servizio, è articolato in diverse indennità, infatti comprende l’indennità di buonuscita riferita ai dipendenti civili e militari, il premio di servizio che si rivolge ai dipendenti del comparto degli enti locali e della sanità, l’indennità di anzianità per i dipendenti parastatali. Per calcolarlo, esistono diverse modalità in base all’indennità, per quanto riguarda la buona uscita, viene calcolata all’80% dell’ultima retribuzione mensile, viene considerata anche la 13ª e moltiplicata per gli anni di servizio accumulati.
Prendendo in considerazione il premio di servizio invece, l’importo corrisponde a 1/15 dell’80% dell’ultima retribuzione annua moltiplicata per gli anni di servizio maturati. Il TFS viene erogato almeno 12 mesi dopo la cessazione del servizio, sono previste tuttavia delle eccezioni in caso di inabilità, decesso, licenziamento e dimissioni. Può essere pagato in unica soluzione, in due o tre rate annuali a seconda dell’importo. Per riceverlo non è necessaria alcuna domanda, viene infatti corrisposto d’ufficio.