Ecco una guida su come scrivere un testamento e su tutti quegli accorgimenti necessari per evitare di incappare in errori che potrebbero davvero costare grosso.
Scrivere un testamento è probabilmente una delle cose più dolorose e foriere di ansia in senso assoluto. Tanto per chi lo scrive che per coloro che gli stanno attorno. Redigerlo, però, non è per niente semplice, dal momento che sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione. Anche in termini squisitamente legislativi. In tal senso, ecco per voi una guida per evitare di commettere errori che potrebbero essere decisivi.
Raccogliere tutte le proprie ultime volontà in un documento è una cosa che richiede un grandissimo impegno ed una grande lucidità. Proprio per questo motivo, il primo elemento indispensabile per scrivere il proprio testamento è la piena capacità di intendere e di volere. Senza questo aspetto, il documento perde in maniera inevitabile di validità, dal momento che non c’è la totale certezza che sia effettivamente quella la volontà dello scrivente. Inoltre, c’è una distinzione da fare. Esiste il testamento pubblico e quello orografo.
Il testamento pubblico, come è noto, è quello che viene redatto insieme ad un notaio. Viene scritto al computer da quest’ultimo in presenza di due testimoni. Va poi firmato e conservato negli archivi. Il vantaggio, in tal senso, è che la firma è ovviamente incontestabile, ed al contempo il notaio può offrire una consulenza di natura legale che può essere molto importante. Il costo si aggira intorno ai 1500€.
Il testamento olografo, invece, viene scritto direttamente dal testatore nel privato di casa sua o ovunque preferisca. Lo svantaggio, in questo caso, è che non è possibile fare copie ed in caso di smarrimento del documento ne andrà scritto uno nuovo. Se, poi, dovesse mutare la volontà dello scrivente, allora in tal caso andrà scritto un nuovo testamento, di modo che quello vecchio possa perdere validità. Anche in questo caso, ovviamente, servirà la firma alla fine del documento.
In caso di persona sposata ma senza figli, la metà del patrimonio spetta a prescindere al coniuge. Se si ha un solo figlio, un terzo del patrimonio andrà al coniuge ed un terzo al figlio. Per due figli, invece, 1/4 al coniuge e 2/4 ai figli.
In caso di testamento olografo, è necessario che la scrittura sia chiara e che sia stato scritto senza forme equivoche. Bisogna, inoltre, avere chiari i beni che fanno parte del proprio patrimonio e fare poi una spartizione di questi ultimi, sempre tenendo conto delle quote legittime di cui abbiamo parlato sopra.
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