Temu è di nuovo al centro di una controversia: questa volta è accusata di violare la privacy dei suoi clienti e leggere i messaggi.
Temu è senza dubbio uno degli e-commerce più in voga del momento. Offre i prodotti delle più disparate categorie a bassissimo prezzo, andando a sfidare notevolmente colossi già ampiamente diffusi quali Shein, Wish e Ali Express. I costi di spesa sono competitivi e i tempi di spedizione sono ridotti rispetto a quelli dei suoi concorrenti asiatici: molto rapidamente è diventato una prima scelta dei consumatori e ha conquistato cuori e mercato nel nostro Paese.
Non mancano in ogni caso delle controversie e delle accuse che gli puntano il dito contro. Tra le ultime critiche avanzate nei confronti di questa nuova forza del campo dello shopping online, vi è quella relativa alla violazione della privacy degli utenti. Consisterebbe, addirittura, nel leggere i messaggi privati, sbloccare il telefono e acquisire screenshot. Vediamo cosa sappiamo di questa vicenda.
Gli esperti della privacy hanno esaminato diverse volte l’applicazione Temu. In più di un’occasione hanno lanciato un alert circa richieste preoccupanti di autorizzazioni per il suo utilizzo. Sembrerebbe che l’app sia addirittura in grado di sbloccare il telefono, leggere messaggi privati e acquisire degli screenshot per la profilazione. La società ha sempre provveduto a smentire voci ed accuse sul suo conto, ma proprio di recente è emersa una novità che metterà definitivamente fine ai dubbi.
Le analisi condotte sulla privacy hanno sempre generato dei dubbi circa l’utilizzo etico dei dati personali degli utenti. Vincent Nys, un esperto di tecnologia, nel corso del programma televisivo The Digital Dilemma, ha spesso evidenziato come Temu utilizzi più dati personali di quelli che normalmente sono richiesti da un e-commerce. Infatti, per il suo utilizzo Temu ha richiesto l’autorizzazione ad avere accesso alla telecamera, ai contatti, alla rete WiFi, allo sblocco dello smartphone, alla registrazione di audio, all’installazione di software sul cellulare, all’acquisizione di screenshot. Temu si è difesa dalle accuse anche puntualizzando che un utente può negare l’autorizzazione senza dover rinunciare all’utilizzo dell’app.
Stando alle ultime notizie, Temu ha anche fallito il controllo di sicurezza condotto da Grizzly Research, una società di ricerche di mercato statunitense. E’ stata evidenziata la presenza di malware e spyware. Resta comunque da considerare che finora Temu non ha ricevuto sanzioni da parte degli organi competenti dei Paesi nei quali è utilizzata. Non possiamo avere la certezza riguardo le modalità di utilizzo dei dati personali da parte di Temu e non ci si può allarmare fin quando non entrerà in gioco un esame ufficiale delle autorità. Al momento, possiamo solo fidarci della certificazione Masa ottenuta dall’app. E’ una certificazione fondata da Google nel 2022 e prova il rispetto delle rigide linee guida in fatto di sicurezza, privacy e trattamento dei dati. Chi la possiede rientra nella lista delle app più sicure al mondo.
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