Taxi e NCC, sono in arrivo le nuove regole per il trasporto pubblico non in linea. Cosa cambierà con i decreti in discussione.
Nel settore del trasporto pubblico non in linea qualcosa si muove, dopo anni di polemiche, immobilismo e scarsi risultati per i cittadini. Le novità potrebbero arrivare con le bozze di decreti presentate dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini ai rappresentanti delle associazioni di categoria.
Il trasporto pubblico non in linea è svolto in Italia da oltre 23mila taxi e 11mila NCC, ma le difficoltà non mancano per gli utenti e in generale per la mobilità urbana. Nelle grandi città la situazione appare difficile tra un numero di corse troppo basso, presenza dell’abusivismo e tariffe in aumento. Ma vediamo le proposte ministeriali.
Il ministro Salvini ha presentato le proposte per rinnovare il settore con tre decreti attuativi che dovrebbero sbloccare la situazione del trasporto pubblico non in linea. Il primo decreto è sul Registro elettronico nazionale (REN), il secondo per il foglio di servizio per il noleggio con conducente (NCC), il terzo sulle piattaforme digitali e l’aumento della concorrenza.
Con il primo si sblocca il REN, istituito da anni, ma mai entrato in vigore ufficialmente. A questo dovranno iscriversi tutte le imprese titolari di licenza, taxi e NCC. Si tratta di uno strumento contro l’abusivismo e che ha l’obiettivo di dare il via libera a nuove licenze. I tempi per l’entrata in vigore dovrebbero essere stretti e l’attesa elevata. Infatti le amministrazioni locali non possono autorizzare nuove attività di trasporto pubblico non in linea, senza il REN attivo.
Il secondo decreto introduce un foglio di servizio elettronico per i conducenti del servizio a noleggio (NCC), con orario, inizio e fine corsa e generalità dei clienti. Inoltre, tra un servizio e latro gli NCC dovrebbero rispettare 30 minuti di sosta forzata. Sono previste poi norme più severe per gli autisti con il ritiro della licenza di guida per le violazioni del Codice della strada, anche minime.
Il terzo decreto riguarda le applicazioni come Uber. Infatti i gestori delle app potranno essere anche vettori, cioè offrire soluzioni di trasporto. Uber potrebbe fornire direttamente le vetture agli autisti titolari di licenza simile a quelle degli NCC. Quindi corse più fruibili per la clientela con maggiore facilità di trovare taxi e NCC con le applicazioni.
Con queste si potrà pagare direttamente la corsa e conoscere i tempi di attesa, con la geo-localizzazione da dispositivo. Gli autisti non conosceranno la destinazione dell’utente, se non al suo prelievo. Le tariffe dei taxi poi non potranno essere inferiori o superiori a quelle in vigore nella zona di riferimento. Queste le novità proposte, ma già iniziano le proteste con le associazioni degli NCC contrarie alle nuove indicazioni.
Uno dei punti più discussi la sosta forzata di mezzora tra una corsa e l’altra. Così come si chiede una maggiore differenziazione tra gruppi (cooperative e consorzi) che collegano utenti e vettori e soggetti che si occupano soltanto di intermediazione.
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