Tassa sugli immobili 2024: quali saranno le novità?

Cosa riserva il futuro della tassa sugli immobili nel 2024, le ultime novità per rimanere sempre informato sulla normativa fiscale

Negli ultimi mesi si è parlato molto delle novità che potrebbero riguardare la tassa sugli immobili a partire dal 2024. Si tratta di un argomento di grande interesse per molti proprietari di case e appartamenti, che si chiedono quali saranno le novità che saranno introdotte e come queste potrebbero influire sulla propria situazione economica. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulle possibili novità, analizzando le proposte in circolazione, i campi di attuazione e le possibili conseguenze per i contribuenti.

Le novità sulla tassa sugli immobili 2024

Nella Legge di Bilancio viene riservato un grande risalto alla questione immobiliare, in particolare riguardo alla sua fiscalità. Il testo, progettato per essere presentato direttamente al Parlamento, include un incremento della cedolare secca sugli affitti di breve durata. È anche previsto un rialzo delle tasse relative alla vendita di case ristrutturate che hanno beneficiato del Superbonus. Infine, un ultimo elemento di incertezza è dato dalla riforma del catasto, che potrebbe comportare un impatto diretto sull’Imu e le altre imposte collegate ad esso.

La maggioranza governativa ha trovato un accordo sulla Legge di Bilancio 2024, espandendo il numero di articoli da 83 a 109. Nonostante le risorse limitate, le norme aggiunte non hanno influito sul deficit. Il governo aspira ad ottenere l’approvazione rapida del Parlamento, escludendo ogni possibile emendamento. Ogni ulteriore modifica o revisione è già stata effettuata, con l’intenzione predominante di procedere con ciò che è stato stabilito dal Bilancio. Riguardo alla fiscalità, sono di notevole interesse le misure relative alle proprietà immobiliari, che potrebbero influenzare l’intero settore. Il governo enfatizza il lavoro e la famiglia come le sue priorità, ma le famiglie potrebbero finire per sostenere un carico pesante in caso di un aumento delle tasse sulla proprietà.

Tutte le modifiche che arriveranno nel 2024

La Legge di Bilancio del 2024 mette in luce un considerevole aumento per i proprietari immobiliari, indipendentemente dal fatto che l’immobile sia affittato o abitato come prima abitazione.

Esaminiamo le modifiche in arrivo nel 2024 per stabilire le riduzioni IVA per le abitazioni ecologiche, cedolare secca e superbonus.

IMU e la riforma del catasto

La riforma del catasto, che costituisce un elemento separato e non fa parte della Legge di Bilancio, dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2024, a meno di ulteriori ritardi. Questa riforma dovrebbe portare ad una generale rivalutazione dell’edilizia italiana, affiancata da nuovi strumenti utilizzati dagli enti locali e dall’Agenzia delle Entrate per determinare la corretta classificazione delle proprietà. È difficile prevedere l’effetto preciso di questa riforma sulle finanze dei contribuenti. Tuttavia, è certo che ci sarà una ricalibrazione dell’IMU e delle altre tasse catastali, che aumenteranno in base alla percentuale di aumento del valore dell’immobile.

Le tasse superbonus 110%

Proprietà rinnovate tramite il superbonus subiscono una tassazione superiore: l’aumento delle tasse è tra le disposizioni previste. L’inasprimento fiscale colpisce coloro che desiderano vendere immobili rinnovati grazie al superbonus 110%. Nonostante le proteste da parte di alcune componenti della maggioranza, la regolamentazione è rimasta in vigore. Al momento del trasferimento della proprietà, l’imposta sulla plusvalenza è fissata al 26% se l’immobile non è la residenza principale o è acquisito per eredità. L’imposta sulla plusvalenza si applica se migliorie erano state fatte nel periodo precedente ed hanno beneficiato del Superbonus. Fino a quando si applicano queste tasse più alte? Se coloro che hanno rinnovato la loro seconda casa decidono di vendere entro 10 anni dalla fine dei lavori, registreranno una plusvalenza nel loro reddito, che sarà tassata al 26%. Nei primi cinque anni, i costi di rinnovamento non potranno più essere detratti dalla plusvalenza. Dall’anno sesto all’anno decimo si potranno dedurre al 50%.

La cedolare secca 26%

L’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi alla percentuale del 26% è ormai una certezza. Questa tassa, che era precedentemente del 21%, subirà un incremento nel 2024, che riguarderà esclusivamente gli appartamenti affittati per un periodo inferiore a 30 giorni e in modo specifico gli affitti del secondo appartamento. Infatti, l’imposta sull’affitto primario rimarrà stabile al 21%. In questa situazione, proprietari di case vacanza o casolari estivi possono respirare un sospiro di sollievo. Lo scenario è diverso per coloro che hanno investito nelle locazioni a breve termine, facendo affidamento su piattaforme come Booking e Airbnb. Secondo i calcoli dell’Aigab – l’Associazione Italiana dei Gestori Immobiliari – 600.000 famiglie si troveranno a fronteggiare un aumento delle tasse di circa 850 euro.

All’interno della Legge di Bilancio 2024 sembra essersi introdotta anche l’idea del codice identificativo nazionale, destinato a monitorare coloro che mettono in affitto le loro proprietà. Questa innovazione punta a limitare quanto più possibile le attività nascoste, considerando che molti proprietari di immobili affittano i loro appartamenti per brevi periodi, senza dichiararlo alle autorità fiscali. Secondo le dichiarazioni, questo codice sarà necessario per la registrazione su piattaforme come Airbnb o Booking.

La ritenuta bonus edilizi

Le ritenute sui bonifici legati ai bonus edilizi saliranno dall’8% all’11%, aumentando l’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari. Queste devono essere versate quando vengono accreditate le spese deducibili o quelle soggette a detrazione fiscale, come stabilito dall’articolo 23 del progetto di legge di Bilancio. L’articolo è intitolato “Misure per combattere l’evasione fiscale e per rendere più efficienti le procedure di riscossione dei crediti e di sequestro dei rapporti finanziari”. A partire da Marzo 2024, la ritenuta subirà un aumento. Pertanto, le aziende che ricevono i bonifici subiranno una perdita di liquidità, in quanto incasseranno un importo ridotto dalla stessa ritenuta. Per coloro che effettuano i bonifici, l’impatto sarà indiretto. Tuttavia, saranno moltissime le imprese che risentiranno delle ripercussioni, trovandosi complessivamente con un miliardo di euro in meno.

Per riassumere

La proposta di legge di bilancio presentata al Parlamento influirà notevolmente anche sul settore immobiliare. Questo comporterà:

  • un incremento della cedolare secca per gli affitti a breve termine che passerà dal 21% al 26%,
  • un aumento delle plusvalenze in caso di vendita di immobili rinnovati con il superbonus del 110%
  • inoltre, è importante considerare l’impatto della riforma del catasto sui tributi legati all’immobiliare, tra cui l’IMU e le tasse ipotecarie che verranno aumentate in base al valore dell’immobile.

Non essendo ancora legge è difficile determinare al momento quanto peserà questa situazione sui proprietari di immobili. Attendiamo di conoscere gli importi esatti e l’entrata in vigore dei testi per fare una stima di quanto queste nuove leggi influiranno sulle tasche delle famiglie italiane.

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