ComuTari, nuove date per il pagamento, vediamo le novità di cui tenere conto. I meccanismi e le scadenze della proroga.
Ci sono delle novità per il pagamento della TARI o tassa sui rifiuti. Questa si versa periodicamente per la gestione dei rifiuti. Si tratta infatti di un tributo che serve a finanziare i costi relativi ai servizi di raccolta e smaltimento. Tenuti a pagarla coloro che posseggano o detengano a qualsiasi titoli locali o aree scoperte in grado di produrre rifiuti.
Si tratta di un tributo locale, sono infatti Comuni a gestire i servizi sui rifiuti e determinare l’importo dovuto sulla base di parametri come la superficie dell’immobile e la quantità di rifiuti prodotti, in relazione all’uso dell’immobile e al costo del servizio sui rifiuti, mediante delibere ad hoc. Sono comuni ad inviare gli avvisi di pagamento ai contribuenti.
Tari, le nuove date da ricordare
La notizia importante riguarda il rinvio al 30 giugno della data di scadenza per l’approvazione dei PEF (Piani economici e finanziari) e delle tariffe applicate dai Comuni al tributo sui rifiuti. Inoltre, nel decreto superbonus è presente una disposizione che tutela gli effetti delle delibere effettuate tra il 30 aprile, precedente scadenza, e la data di conversione in legge del decreto superbonus.
Il governo ha deciso di rinviare la scadenza della presentazione dei PEF, dal 30 aprile al 30 giugno, proprio per consentire ai comuni di applicare le nuove regole introdotte dall’ARERA (Autorità di regolazione energia, reti, ambiente) e quindi di preparare il PEF sulla base delle nuove disposizioni. Il Piano economico e finanziario è decisivo nella programmazione dei tributi locali, in particolare per la TARI.
Infatti il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) stabilisce che le tariffe della TARI siano stabilite da delibere comunali specifiche, sulla base dei costi individuati e suddivisi nel PEF. Si tratta del meccanismo mediante il quale si rilevano i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Il PEF individua quali sono i costi da pareggiare e quindi i costi da affrontare con la TARI. Invece la delibera di approvazione delle tariffe suddivide i costi tra gli utenti e stabilisce le tariffe da applicare
Le tariffe sono suddivise in domestiche e non domestiche (relative alle attività produttive) e si riferiscono all’anno solare. Inoltre si compongono di due quote distinte: una fissa e l’altra variabile. Detto questo si capisce perché i costi della TARI variano a seconda del Comune di residenza fiscale. Ogni amministrazione quindi indica le date di scadenza e le modalità di versamento, suddividendo il pagamento del tributo in tre rate (non maniera obbligatoria).
Quindi scadenze e numero di rate cambiano. A Milano gli avvisi di pagamento sono due, con scadenza il 10 luglio e l’altro a fine anno. Nel Comune di Roma, le rate utili per il pagamento sono tre: 31 luglio, 30 settembre, 30 novembre. A Napoli, ci sono quattro rate: 15 luglio, 16 settembre, 18 novembre. Mentre il saldo finale si ha il 17 febbraio 2025 con le nuove tariffe.