Cosa accade nel caso della TARI non pagata: passati un determinato numero di anni senza aver ricevuto solleciti, la tassa va in prescrizione.
La Ta.Ri. è la tassa sui rifiuti. Questa tassa è riscossa da ciascun Comune per provvedere alla gestione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Suddivisa in due o tre rate, questa tassazione può andare incontro a prescrizione. Passato un determinato numero di anni senza aver ricevuto solleciti di pagamento, la Ta. Ri. cade in prescrizione e non deve più essere versata. Ecco quali sono i casi e dopo quanto tempo ciò accade.
La Tassa sui Rifiuti o TARI è riscossa da ciascun Comune. È richiesta a chi possiede «locali e/o aree scoperte chiuse da ogni lato o su tre lati verso l’esterno, a qualunque uso adibiti, anche se di fatto non utilizzati, suscettibili di produrre rifiuti urbani» nel territorio dei Comuni. Sul sito web di ciascun Comune di Italia è possibile prendere visione delle informazioni sulla TARI.
Ogni contribuente è tenuto al pagamento della tassa sui rifiuti al Comune in cui è situato il proprio immobile, a prescindere dall’utilizzo effettivo. Nella dichiarazione all’ufficio tributi per il calcolo della tassa sarà possibile però presentare un rendiconto dell’utilizzo effettivo per ottenere un eventuale esonero. La tassa può infatti essere piuttosto elevata.
L’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) ha lanciato l’allarme per i prossimi aumenti della Tari. L’incremento della Tari dipende dalle difficoltà legate all’applicazione delle regole Arera e alla vicenda degli impianti minimi innescata da alcune sentenze del Consiglio di Stato contro le determinazioni dell’Autorità. ARERA, ovvero l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha definito infatti i criteri per individuare gli impianti minimi per la chiusura del ciclo dei rifiuti.
La Tassa sui Rifiuti o TARI può cadere in prescrizione. Secondo le regole che riguardano i tributi locali, è infatti possibile che la tassa sui rifiuti non debba essere più pagata nel 2024. Se la tassa viene pagata in ritardo, l’importo può aumentare del trenta per cento. In alcuni casi, però, la Tassa sui Rifiuti non deve più essere pagata perché caduta in prescrizione.
I termini di prescrizione della TARI sono di cinque anni, lo stesso numero di anni necessario alla prescrizione delle cartelle esattoriali notificate dall’agente della riscossione. Dal primo gennaio 2024, sarà caduta in prescrizione la TARI relativa all’anno 2018. Sempre nel 2024 cadono in prescrizione anche le cartelle esattoriali notificate nel 2018. Quando si presenta un ricorso sul pagamento della tassa sui rifiuti a seguito di una sentenza, i tempi di prescrizione si allungano a dieci anni. Per questo, dal 2024 si prescrivono anche le tasse sui rifiuti per le quali è stata emessa una sentenza nel 2014.
La scadenza della Tari viene decisa in modo autonomo da ciascun Comune. Ne consegue che la mancata consegna dell’avviso di pagamento con i bollettini e le scadenze possono essere determinate da un ritardo da parte del Comune. I cittadini che pagano la tassa sui rifiuti in ritardo rispetto alla scadenza fissata dal proprio Comune vanno incontro a sanzioni, in genere pari al trenta per cento della tassa dovuta.
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