La TARI, per quanto sia dolorosa, va pagata rispettando tutte le scadenze del caso: attenzione in alternativa al pignoramento dei beni.
Di questi tempi, le tasse da pagare sono tante ed a tratti fanno anche quasi paura. I costi della vita stanno aumentando sempre di più ed al contempo, purtroppo, non c’è un adeguato rialzo degli stipendi. Tanto nel pubblico quanto nel privato, dove la situazione addirittura sta peggiorando nell’ultimo periodo. L’aumento dei costi delle materie prime e dei carburanti sta facendo ridurre ancora di più, in maniera graduale, il potere di acquisto di ciascuno di noi che dunque si trova in condizioni di ristrettezze, come si suol dire. Una scure in tal senso da tenere sempre in considerazione è quella relativa alle tasse da pagare.
Quando arriva un colpo del genere, non sempre è facile reggere botta, soprattutto per chi si trova a vivere, come detto in precedenza, in una situazione in cui le spese vanno ben ponderate. Una delle imposte più temute dagli italiani, dal momento che in alcune città arriva a delle cifre astronomiche, è la tassa sui rifiuti. La cosiddetta TARI. Presta bene attenzione, in virtù del fatto che non pagarla può spalancare le porte a dei problemi non di poco conto, per usare un eufemismo. Andiamo a vedere poi in quale contesto si può addirittura arrivare al pignoramento dei beni.
TARI non pagata e beni pignorati: quando si arriva a questo
Può capitare, per qualunque motivo, di avere dei problemi nel pagamento della TARI. Essa, come è noto, rappresenta il contributo che ciascun cittadino dà per la raccolta e per lo smaltimento dei rifiuti nel proprio Comune di appartenenza. E’ obbligatorio e per questo non pagarlo può rappresentare un pericolo. Soprattutto se si considera il fatto che anche se non arriva il bollettino da pagare, bisogna comunque procedere con il pagamento. Non c’è via di scampo.
In tal senso, nel momento in cui essa non viene pagata, il Comune, dopo aver inviato diversi solleciti per vedersi corrisposta la cifra in questione, può procedere con la cosiddetta esecuzione forzata. Un modo, dunque, per ottenere in maniera coatta il soddisfacimento di un diritto da parte di un creditore nei confronti di un debitore. In un contesto del genere, il Tribunale può arrivare a disporre il pignoramento dei beni, ricordando in tal senso che sono diversi i beni che l’Agenzia delle Entrate può pignorarti.
Cosa fare se il Comune non invia il bollettino
La prima cosa da fare è contattare il proprio Comune per chiedere informazioni. Nel momento in cui non si ottengono risposte, si può procedere in autonomia. Dal sito si può calcolare l’importo che si deve e poi si va in banca per pagare l’F24, con il codice tributo che è 3944.