TARI, buone notizie per chi attende il rimborso: ecco quale è la procedura da seguire per ottenere indietro i soldi della tassa sui rifiuti.
Con la sigla TARI si indica la Tassa sui Rifiuti. La Ta.Ri. è quindi il tributo locale versato per coprire i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Non differentemente dai tributi locali, questa tassazione è soggetta a prescrizione allo stesso modo di quanto accade con il tributo dell’IMU, ovvero dell’Imposta Municipale Unica sugli immobili. In alcuni casi, poi, questa tassa può essere rimborsata. Ma quale è la procedura da seguire per ottenere un rimborso totale o parziale della TARI? Ecco le informazioni al riguardo.
La Tassa sui Rifiuti o TARI è riscossa da ciascun Comune. È richiesta a chi possiede «locali e/o aree scoperte chiuse da ogni lato o su tre lati verso l’esterno, a qualunque uso adibiti, anche se di fatto non utilizzati, suscettibili di produrre rifiuti urbani» nel territorio dei Comuni. Sul sito web di ciascun Comune di Italia è possibile prendere visione delle informazioni sulla TARI.
La Tassa sui rifiuti viene pagata dai detentori di immobili al Comune di riferimento, a prescindere dall’uso effettivo del servizio di raccolta dei rifiuti. La scadenza della Tari viene decisa in modo autonomo da ciascun Comune. I cittadini che pagano la tassa sui rifiuti in ritardo rispetto alla scadenza fissata possono essere soggetti a sanzioni, in genere pari al trenta per cento della tassa dovuta.
Nella dichiarazione all’ufficio tributi per il calcolo della tassa sarà possibile presentare un rendiconto dell’utilizzo effettivo per ottenere un eventuale esonero. Il rimborso della Tassa sui rifiuti può essere chiesto anche nel caso in cui si verifichino dei disservizi. Il contribuente ha diritto a uno sconto o a un rimborso integrale della tassa per problematiche causate dalla gestione di rifiuti. Esempi in tal senso sono la mancata raccolta o la disposizione di cassonetti troppo distanti dalla propria abitazione.
Il rimborso totale può essere inoltre richiesto dai cittadini nel caso in cui si verifichino conteggi sbagliati o calcoli errati. La procedura per la richiesta di rimborso deve essere effettuata online. Il contribuente dovrà collegarsi sul sito web del Comune di residenza e cercare le informazioni relative alle tasse sui rifiuti. Da qui, potrà procedere con l’invio della documentazione e della richiesta con PEC o raccomandata.
Passati alcuni anni, la Tassa sui Rifiuti o TARI può cadere in prescrizione. Secondo le regole che riguardano i tributi locali, è infatti possibile che la tassa sui rifiuti non debba essere più pagata. La normativa vigente stabilisce che i termini di prescrizione della TARI siano di cinque anni, lo stesso numero di anni necessario alla prescrizione delle cartelle esattoriali notificate dall’agente della riscossione. Cinque anni dopo la scadenza del pagamento, il Comune non può più richiedere il versamento della TARI. La prescrizione inizia a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo a quello della scadenza della tassa.
Le dichiarazioni del ministro Valditara sulla violenza di genere e l'immigrazione scatenano polemiche, evidenziando la…
Amazon anticipa il Black Friday con sconti imperdibili, tra cui la Smart TV Samsung UE55DU7190UXZT…
La dirigente scolastica Tina G. denuncia il preoccupante fenomeno delle foto alle targhe dei docenti,…
Scopri tre monitor 4K ideali per il gaming: l'ASUS ROG Strix XG27UCS per prestazioni premium,…
L'ossessione per i social media e lo "sharenting" sollevano preoccupazioni sulla salute mentale dei giovani,…
Scopri l'offerta di Amazon per un kit di luci LED controllabili tramite app a soli…