Anche se non tutti ne sono consapevoli, c’è una netta differenza tra i due tassi di interesse in questione: scopri cosa cambia tra TAN E TAEG.
Gli interessi, tendenzialmente, rappresentano sempre un argomento temuto da parte delle persone. Si tratta, per intenderci, di una cifra da pagare e da riconoscere all’istituto o all’ente che ci ha dato una determinata cifra in prestito. Una quota aggiuntiva, per così dire, rispetto all’importo che è stato chiesto. Si chiede per i mutui al pari dei finanziamenti. Anche banalmente in una pubblicità trasmessa per televisione o in internet, è capitato praticamente a tutti di imbattersi in due sigle di cui però non tutti sanno il significato profondo. Il cosiddetto TAN ed il TAEG. Pur essendo simili formalmente, in realtà dietro ci sono delle differenze notevoli.
Proprio per far chiarezza su quelli che sono i punti di divergenza, abbiamo deciso di realizzare qui un approfondimento, al fine di rendere edotti a tal proposito i nostri lettori. La prima differenza sta nel significato dietro la sigla. TAN, infatti, sta per Tasso Nominale Annuo, mentre il TAEG è il Tasso Annuo Effettivo Globale. Ovviamente di per sé non bastano queste informazioni per capire cosa cambia effettivamente. Per questo andremo adesso ad approfondire questa tematica. Augurando una buona lettura a tutti.
Il TAN indica quali sono le condizioni insite nel prestito, come il piano di ammortamento che viene realizzato, la cifra che ogni anno viene riconosciuta come interesse, i tempi necessari che vengono stabiliti per rientrare dal prestito effettuato ed anche la tipologia di tasso di interesse che viene applicato. Esso, infatti, può essere fisso o, in alternativa, variabile (e dopo analizzeremo anche queste differenze in maniera dettagliata). Il riferimento, come detto, stipulato nel contratto, è annuale. Il diretto interessato, dunque, in caso di tasso fisso, può applicare il TAN della rata per 12 per capire il proprio tasso su base annua.
Discorso diverso, invece, per il TAEG. Esso, infatti, indica solo ed esclusivamente quelli che sono i costi relativi alle spese sostenute per il prestito. Esempi sono le spese istruttorie, le polizze assicurative che vengono coinvolte ed altre spese di gestione. Prima di qualunque finanziamento, il nostro consiglio è quello di controllare con attenzione il tasso di interesse per evitare di trovarsi coinvolti in qualcosa di troppo esoso.
Il tasso fisso si basa si basa solo ed esclusivamente sul cosiddetto indice IRS e prevede un pagamento di un tasso che resta uguale per tutta la durata del contratto stipulato, mentre il tasso variabile si basa sull’indice Euribor a 3 o a 6 mesi in base al contratto sottoscritto.
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