Esiti ADI, ci sono delle notizie estremamente positive per alcuni richiedenti. Vediamo di che cosa si tratta.
L’Assegno di inclusione (ADI) è ormai definitivamente partito per la grande maggioranza delle famiglie che ne beneficiano. La prestazione, come noto, è destinata a richiedenti, e loro famiglie, in condizioni di disagio economico e sociale. Infatti l’ADI è pensato per nuclei familiari al cui interno vi siano minori di anni 18, disabili in condizioni gravi, anziani con età pari o superiore a 60 anni, soggetti in condizioni di disagio sociale presi in carico da strutture pubbliche di assistenza e cura.
Oltre a questi requisiti di tipo anagrafico e sociale, vi sono chiaramente caratteristiche economiche da rispettare con precisi limiti ISEE e reddituali da non superare, rispettivamente 9.360 e 6mila euro. Scopo della prestazione la riattivazione verso il lavoro attraverso percorsi mirati, sottoscritti e condivisi dagli interessati. La prestazione, come detto, è a pieno regime, ma non sono mancati gli intoppi.
Proprio per la valutazione delle condizioni di svantaggio si erano purtroppo registrati dei ritardi e dei rallentamenti. Con la conseguenza di sospensioni delle pratiche coinvolte, in attesa delle verifiche richieste dalla norma. Ora come reso noto dall’INPS la situazione si è sbloccata.
Sono infatti in arrivo i primi esiti da parte dell’Istituto di previdenza sociale sulle richieste di ADI di soggetti svantaggiati seguiti da strutture pubbliche. L’INPS ha infatti comunicato a Comuni e ASL di competenza i codici fiscali dei richiedenti in attesa di verifica delle condizioni. Le strutture assistenziali locali devono difatti confermare le condizioni di svantaggio, dichiarate al momento della domanda.
Spetta poi all’INPS l’accertamento finale e la comunicazione dell’esito. Le informazioni riguardanti i codici fiscali sono arrivate attraverso il sistema GePi (Gestione dei Patti per l’Inclusione sociale), piattaforma curata dal Ministero del lavoro. Quindi il processo è avviato ufficialmente. Dopo la conferma di Comuni e ASL delle dichiarazioni rilasciate, l’INPS può completare tutte le fasi di lavorazione delle pratiche. Con gli esiti positivi le domande saranno accolte e messe in pagamento.
I richiedenti possono verificare lo stato delle domande, controllando le pagine dedicate al servizio sul Fascicolo previdenziale del cittadino, presente nel sito dell’INPS. L’Istituto stesso ha chiarito che gli eventuali primi pagamenti saranno pronti per la fine del mese. Da ribadire che controlli sono avviati anche per domande con pagamenti effettuati nel corso del mese di aprile.
Nello specifico, per le domande per le quali non è stata data comunicazione all’Istituto, da parte della amministrazione coinvolte, dell’esito delle verifiche sulle autocertificazioni di svantaggio, entro i sessanta giorni dalla comunicazione INPS precedente, come previsto dalla normativa in vigore. Non mancheranno quindi controlli su queste domande già pagate, quindi conviene monitorare costantemente lo stato della propria domanda.
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