Il Superbonus ha subito diverse modifiche del corso degli anni, passando da un finanziamento del 110% a uno del 70% e provocando alcuni disagi per le famiglie.
Il Superbonus 110% è stato introdotto per la prima volta nel 2020 al fine di finanziare lavori di efficientamento energetico e strutturale delle abitazioni. Inizialmente questo contributo ha dato la possibilità a migliaia di famiglie di effettuare lavori sui propri immobili. Ma proprio a causa della sua grande diffusione ha incontrato diversi problemi.
Da un certo punto in poi i fondi si sono esauriti. Chi aveva iniziato i lavori facendo affidamento su un rimborso totale del costo dei lavori si è ritrovato a sborsare di tasca propria i soldi necessari a ultimare lavori strutturali e non. Iniziati sotto condizioni economiche ben diverse. Nel corso degli anni, inoltre, il Superbonus 110% si è trasformato prima in 90% e poi in 70%.
Per cercare di venire in aiuto delle famiglie più economicamente deboli nell’ambito del Superbonus, dunque, a partire da agosto un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze prevede degli aiuti economici ai cosiddetti esodati del Superbonus. Tale decreto, però, ha dei limiti ben precisi (non ultimo uno stanziamento di 16,4 milioni di euro soggetto a esaurimento).
Esso è destinato alle famiglie in difficoltà economica che abbiano effettuato almeno il 60% dei lavori entro dicembre 2023 e che, da allora, abbiano dovuto anticipare credito dal momento che la copertura del Governo era scesa al 70% del totale. Sui soldi anticipati dai beneficiari, dunque, è previsto un finanziamento del 30%, che non potrà superare i 96mila euro totali.
Ma non solo, poiché in caso di un numero di domande superiori allo stanziamento, il finanziamento verrà ricalibrato e redistribuito tra tutti gli aventi diritto. A questo punto è lecito chiedersi: chi sono gli aventi diritto? In caso di persona single il reddito annuo non deve superare i 15mila euro. Mentre per i nuclei familiari il reddito massimo viene calcolato in base alla composizione della famiglia stessa. Ad esempio in una famiglia con 3 figli il reddito massimo si alza a 60mila euro annui.
L’esperimento del Superbonus, se così vogliamo chiamarlo, ha incontrato una serie di intoppi piuttosto gravi dovuti a numerosi fattori. Non ultimo il fatto che all’inizio sono pervenute centinaia di migliaia di domande nel giro di poco tempo. Ciò ha comportato ad esempio l’aumento dei prezzi dei materiali e difficoltà nel reperirli.
Ma soprattutto l’esaurimento della capacità fiscale delle banche e le lunghe tempistiche per la procedura della cessione del credito. Come spesso accade anche una serie di truffe ai danni dell’erario ha fatto sì che questo piano di efficientamento energetico risultasse estremamente gravoso per le casse dello Stato. Nonché poco risolutivo da un punto di vista energetico.
Queste misure emergenziali, ad esempio lo stanziamento per gli esodati, difficilmente riusciranno a risolvere i problemi sostanziali di un bonus che si sta comunque avviando al suo esaurimento. Stando alle previsioni dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, entro dicembre è previsto un drastico calo in termini di occupabilità per tutti coloro che lavorano o hanno lavorato nel e al Superbonus.
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