Successione, tutto quello che occorre sapere sulle quote ereditarie. Un breve excursus normativo che tenterà di fare chiarezza su uno degli istituti più cavillosi del diritto.
Una questione molto importante e controversa del diritto è sicuramente la successione. Tutto ciò che riguarda la sfera ereditaria può essere sempre fonte di problemi. Occorre pertanto informarsi sulle quote ereditarie e capire meglio in dettaglio quali siano le percentuali spettanti ad ognuno all’interno della massa ereditaria.
La successione legittima si ha quando la persona viene a mancare e si apre presso il luogo dell’ultimo domicilio del de cuius. La successione ereditaria che può essere testamentaria o legittima. La differenza, è noto, varia a seconda se la persona abbia redatto testamento valido oppure no. Nella successione legittima la legge definisce gli eredi che sono legittimi insieme al coniuge del defunto. Come si calcolano le quote spettanti? Ecco cosa occorre sapere per non avere più alcun dubbio in merito.
Erede legittimo è sicuramente il coniuge, esclusivo se non vi sono figli. In questi casi, l’eredità spetta al coniuge superstite anche se separato ma a condizione però che non abbia l’addebito. Se vi è un regime di comunione dei beni, si scioglierà chiaramente ed il coniuge aggiungerà sul suo conto il 50% dell’intero patrimonio.
L’importante è che al momento del decesso vi sia un rapporto di coniugio valido, escluso pertanto il coniuge divorziato con sentenza definitiva. Per quanto riguarda le coppie di fatto e le unioni civili la legge numero 76 del 2016 – la cosiddetta Cirinnà – ha equiparato anche a livello di successione le unioni civile al coniuge, quindi avrà gli stessi diritti che derivano dal vincolo matrimoniale.
Se alla morte del genitore gli unici eredi sono i figli, questi saranno eredi legittimi in maniera paritaria. Non rileva ai fini successori se trattasi di figli adottati o naturali, attingono ugualmente all’eredità. Stesso discorso vale anche per i figli nati da due persone con vincolo di parentela. Questo era il caso in cui non vi è il coniuge. Quindi tutti i figli a prescindere dal legame sono equiparati davanti all’eredità. Cosa succede invece quando sono presenti il coniuge superstite ed i figli?
Dunque, nel caso in cui ci sia il coniuge superstite ed un figlio chiaramente andranno a dividere in parti uguali. Se invece vi sono più di un figlio ad esempio due o più, allora 1/3 dell’eredità spetterà al coniuge superstite mentre i restanti 2/3 saranno da dividersi equamente tra tutti i figli. Questo è quanto stabilito dall’articolo 581 del codice civile.
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