Pagare le strisce blu con l’app via smartphone, è sicuro senza tagliandi sul cruscotto o si rischiano brutte sorprese? Ecco cosa devono sapere i meno esperti
C’era una volta l’epica in cui, prima di uscire, bisognava necessariamente ricordare di raccogliere le monete varie sparse in casa per pagare il parcheggio sulle famosa o famigerate strisce blu. I vecchi parchimetri, infatti, erano muniti solo di dispositivo per accogliere monete ed era solo tramite queste che era possibile ottenere il tagliando che autorizzava la sosta regolare: dimenticandole, era panico. La soluzione più immediata era recarsi in un bar o tabaccheria per comprare qualcosa e, tramite banconote, avere spiccioli in resto.
Così si è sempre più diffusa un’abitudine comune: lasciare in auto parecchie monete, in particolare nel porta oggetti così da essere sempre muniti per qualsiasi evenienza. Un’impellenza non più necessaria poiché oggi, grazie alle nuove tecnologie, ci sono anche metodi alternativi per pagare quanto dovuto. Non tramite contanti se non nei parcheggi ad accesso, ma con prima con carta e poi… col cellulare. La prima frontiera è stata infatti l’implementazione dei parchimetri col pos, così da pagare quanto dovuto appoggiando la propria carta. Poi sono arrivate le app.
Pagare le strisce blu con app, c’è rischio di multe?
Come funzionano? Ce ne sono innanzitutto diverse autorizzate dal proprio Comune e si può vedere appunto ai lati del parchimetro stesso, dove sono rappresentati i simboli e nomi delle applicazioni utili per usufruire del servizio. Per il resto basta accedervi, registrarsi e associare una carta per poi utilizzare lo strumento quando ci sarà bisogno. A quel punto il GPS individuerà l’area in cui state sostando e bisognerà indicare solo la durata della sosta, attraverso la quale si può vedere in tempo reale quanto andreste a spendere: tutto semplice e immediato. Una volta provato non se ne farà più a meno.
Tuttavia, gli adulti meno inclini a certe tecnologia o chi in generale ancora non è abituato a tale novità, si pone un quesito: è sicuro tale metodo? Soprattutto considerando che, a differenza del pagamento classico, non verrà emesso nessun tagliando di pagamento. Gli ausiliari del traffico che controllano vetture e cruscotti, quindi, non troverebbero l’attestato di pagamento. Il problema non sussiste in quanto queste app – se autorizzate – sono collegate direttamente al sistema di controllo degli operatori di parcheggio della città.
Quindi è stessa la società che comunica il pagamento effettuato attraverso la targa di riferimento. Infatti non è più come una ventina di anni fa quando il tagliando era l’unico mezzo di controllo: oggi, piuttosto, si guarda solo e unicamente alla targa. E una volta che questa è coperta il problema non sussiste, nella maniera più assoluta: dunque potete allontanarvi in totale serenità senza alcuna possibilità di ricevere una multa. Gli ausiliari del traffico, come sicuramente avrete notato, circolano con uno schermo elettronico per effettuare le verifiche del caso: è attraverso questo che controllano che la sosta sia stata pagata, poco importa che sia via app o altro.