Stipendi statali, ecco di quanto saranno gli aumenti anche quest’anno per tutti i lavoratori del settore pubblico. Un ruolo sempre più invidiato e ambito
Ci sono tendenzialmente due tipi di persone nella vita in ambito lavorativo: chi preferisce essere padrone del proprio destino, senza troppi orari o vincoli e con la possibilità di ottenere più di uno stipendio base, ma anche col rischio di incassare di meno e con tutti gli oneri del caso come tasse e cassa previdenziale da pagare, quindi come libero professionista, e chi invece ambisce a un posto fisso non solo generico ma uno in particolare: quello statale. Il quale, da questo punto di vista, rappresenta il top per tutte le rassicurazioni e agevolazioni del caso.
Lavorare come dipendente statale, infatti, offre una serie di innegabili vantaggi e privilegi che vanno ben oltre il semplice aspetto salariale. Banalmente, uno dei principali vantaggi di lavorare per il governo è la stabilità dell’impiego: le posizioni statali sono spesso meno suscettibili alle crisi ed è raro perdere il lavoro per una tale circostanza. Un’occupazione del genere offre quindi una maggiore tranquillità ai dipendenti, i quali possono contare su un reddito costante anche durante periodi di crisi economica.
Dipendenti statali, tutti i vantaggi e gli ultimi aumenti
Ma non è solo questo, ovviamente. I dipendenti statali spesso godono di piani pensionistici solidi e stabili. La sicurezza finanziaria offerta quindi non è solo per il presente ma anche a lungo termine per il futuro, consentendo ai dipendenti di pianificare il domani con maggiore tranquillità e più certezze. Una differenza sostanziale con molti settori privati, dove i piani pensionistici sono stati ridotti. Se poi consideriamo l’assistenza sanitaria compresa e gli orari di lavoro flessibili come dicevamo in apertura, ecco che il quadro è completo e per molti irresistibile.
Un altro importante vantaggio degli stipendi statali sono gli aumenti graduali ogni tre anni attraverso il rinnovo dei contratti collettivi, come quello scattato di recente dopo gli ultimi registrati negli anni precedenti. Parliamo del 3,5% nel periodo 2016-2018 e del 4% nel periodo 2019-2021. Tradotto significa circa 90 euro in più dal 2026 e quasi 110 nel secondo triennio citato. Nel periodo contrattuale del 2022-2024, invece, i dipendenti pubblici hanno registrato un aumento medio di 160 euro al mese. Questi adeguamenti retributivi non solo tengono conto dell’inflazione, ma riconoscono anche il valore del lavoro svolto dai dipendenti statali nel servizio alla comunità e alla nazione. Ed è questo un altro motivo per cui milioni di persone farebbero qualsiasi cosa per avere un ruolo del genere.