Rispetto al passato, non sembrano esserci troppe differenze circa la disparità di stipendi tra Nord e Sud Italia: vediamo i numeri dell’ultima analisi.
A determinare gli stipendi vi sono fattori base quali il settore, la dimensione dell’azienda e, purtroppo, la sua area territoriale: è innegabile la disparità presente tra Nord e Sud Italia. Pare che rispetto al passato le cose non siano cambiate di molto: indubbiamente il Sud Italia offre più possibilità lavorative rispetto a qualche decennio fa, ma restano più basse le remunerazioni se le confrontiamo con quelle degli stessi impieghi svolti nel Nord Italia.
Ha parlato chiaramente il rapporto del 2024, basatosi sugli stipendi dei primi 9 mesi del 2023, utilizzando i dati INPS di 900 aziende per un totale di quasi 8 milioni di lavoratori dipendenti da imprese private. La situazione che ne emerge non appare, in realtà, come nulla di nuovo: conferma uno scostamento che probabilmente rappresenta un punto debole del Bel Paese.
Pur facendo lo stesso lavoro, c’è una differenza di salario se svolto nel Mezzogiorno o nel Nord Italia. Il rapporto condotto dalla società Odm consulting è stato riportato nel Sole24Ore e prende in esame le diverse categorie di dipendenti, i settori e la grandezza dell’impresa. Considerando delle cifre medie, la paga dei dirigenti in azienda nel 2023 è stata di 120mila euro lordi l’anno, quella dei quadri 62mila euro l’anno, mentre quella degli impiegati 35mila euro e quella degli operai 28mila euro annui. Per notare le differenze, spostiamoci nell’area geografica: i dirigenti a Nord-Ovest hanno guadagnato il 5% in più, nel Nord-Est e Centro Italia c’è stato un calo tra il 3 e il 4% mentre nel Sud Italia le paghe arrivavano al 9% in meno.
Per confrontare anche le altre categorie, i quadri hanno visto un guadagno maggiorato del 4% a Nord-Ovest, dello 0,1% a Nord-Est, il 3,5% in meno al Centro e l’11,5% in meno nel Sud Italia. Anche impiegati ed operai hanno subito la stessa sorte: i primi al Sud hanno visto un ribasso del 9,3% e gli operai del 6,3%.
A contribuire alla differenza c’è poi la dimensione dell’azienda. Generalmente, un’azienda grande garantisce una retribuzione maggiore per lo stesso ruolo che viene svolto in un’azienda più piccola con una paga più bassa. Ad esempio, un dirigente di una piccola azienda prende circa il 4% in meno rispetto a chi ricopre lo stesso ruolo in un’azienda più grande. Quest’ultima talvolta arriva ad una maggiorazione dello stipendio anche del 6% rispetto alla media. Stiamo parlando di circa 12mila euro annui di differenza per lo stesso ruolo. La differenza più importante è presente nella categoria degli operai, i quali arrivano a prendere -10,2% in una piccola impresa.
Per il 2024 le previsioni sono positive: l’inflazione rispetto al 2023 dovrebbe essere più bassa, ripristinando dunque un po’ di potere d’acquisto del denaro. Inoltre, Uiltucs (il sindacato del settore terziario) stima per l’ambito del commercio, dei servizi e del turismo una retribuzione più alta del 3,6%, dato simile a quello del 2023 ma scoraggiato appunto dall’inflazione.
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