La città dove la spesa incide meno sulle tasche delle famiglie. Un dato interessante da una ricerca del Codacons.
La spesa alimentare, e non solo quella, resta per gli italiani una delle preoccupazioni maggiori, considerando l’andamento dei prezzi che non sembra arrestarsi. D’altro canto i dati dell’inflazione parlano di un rallentamento, almeno per alcuni servizi e prodotti. Ma altre voci sembrano tutt’altro che raffreddate sul piano dei prezzi al consumo.
Dai prodotti alimentari alle spese per viaggi e spostamenti i rincari estivi non sembrano mancare. Occorre però considerare un altro aspetto molto importante. Le realtà sociali ed economiche del Paese non sono identiche ovunque e anzi esistono differenze importanti tra le varie città e regioni italiane. Un’interessante analisi del Codacons ha preso in esame alcuni dati per avere un quadro dei prezzi nelle varie città italiane. Vediamo dove la spesa conviene ancora.
Codacons ha esaminato le città italiane da vari punti di vista, valutando i dati sull’andamento dei prezzi pubblicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). L’associazione ha considerato nella sua analisi sia i listini dei generi alimentari di largo consumo, dalla verdura e verdura ai derivati della carne, sia le tariffe dei servizi e degli esercizi pubblici, dal barbiere allo studio medico privato. Ne è venuta fuori una interessante fotografia sulla città italiane.
Ma qual è la città dove conviene fare la spesa? Sono stati presi in considerazione i prezzi dei servizi e dei generi alimentari ed è emerso che la il centro urbano più conveniente è Napoli, con un totale di 363 euro. Segue Palermo con un paniere complessivo di beni e servi dal costo di circa 393 euro. Rispetto alle città più costose, il capoluogo campano presenta un costo della vita ben più basso e conveniente per le famiglie e i consumatori in genere, oltre il 50 per cento in meno.
Se si osservano esclusivamente i prezzi dei prodotti alimentari la città meno costosa è Catanzaro, dove la spesa media è di circa 156 euro, mentre la media di tutte le città italiane è di 187 euro. Quindi il centro calabrese si dimostra molto conveniente sul fronte dei generi alimentari. Questa analisi ribadisce che il Sud ha un costo della vita inferiore al Centro Nord, soprattutto se si considerano i beni di prima necessità.
Questa analisi può apparire soltanto una conferma di un dato assodato e in effetti che diverse realtà del Sud siano più convenienti e con un costo della vita inferiore al resto del Paese, è abbastanza noto. D’altra parte fotografa una situazione che fa riflettere complessivamente sul costo della vita in Italia e sugli squilibri esistenti nel Paese.
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