Come funziona la sospensione della NaSpI; qual è la differenza con la decadenza, a chi è rivolta e come fare. Un vademecum da tenere a mente.
Partiamo dalla NaSpI ovvero quell’indennità di disoccupazione che spetta ai lavoratori in caso di licenziamenti singoli o collettivi e in due fattispecie ben specifiche: quando il licenziamento, per qualunque motivo -quindi dalla crisi aziendale ai motivi disciplinari- arriva dal datore di lavoro o per propria volontà, in questo caso però si parla dell’ottenimento della NaSpI solo su dimissioni di giusta causa.
Si tratta, quindi, di una forma di tutela verso tutti quei lavoratori che all’improvviso si ritrovano senza lavoro e di conseguenza una forma di sostentamento economico. L’importo che si riceve si calcola sulla base di una serie di fattori.
Per ottenere la NaSpI bisogna fare domanda all’Inps visto che ad erogare l’indennità è proprio l’Istituto. È importante, quando si parla di NaSpI chiarire bene la differenza tra sospensione e decadenza di questa. In questo ultimo caso, ci si riferisce alla perdita definitiva del diritto, che sopraggiunge quando si trova un nuovo lavoro a tempo indeterminato e non si è più disoccupati. La sospensione è, invece, un blocco temporaneo che si ha nel caso in cui si trovino lavori a contratti brevi/a progetto; se il lavoro dura due mesi, per esempio, non si riceve la NaSpI in questo periodo. A termine del lavoro si torna all’assegnazione dell’indennità.
Ma come comportarsi quando bisogna comunicare la necessità di sospensione della NaSpI?
Sospensione della NaSpI, tutto quello che c’è da sapere
A chi comunicare la sospensione? In teoria lo si dovrebbe fare all’Inps, per lo stesso motivo di prima, in realtà però non ce n’è bisogno perché al momento della registrazione del contratto sarà il datore di lavoro a comunicare il necessario all’Istituto che da solo provvederà a sospenderla.
Ci sono però delle eccezioni: se si è assunti all’estero o da datore di lavoro estero, se si è assunti da un’agenzia di lavoro con contratto di somministrazione, se si è assunti nel settore agricolo o, infine, se l’assunzione arriva in tutti quegli altri casi per cui il datore di lavoro non è obbligato a comunicare all’Inps, allora il modulo di sospensione deve essere compilato e inviato da chi riceve la NaSpI ovvero il lavoratore.
Quando si ha la sospensione? L’indennità viene sospesa quando si trova un contratto a tempo determinato di durata pari o minore ai sei mesi. Al termine del contratto si riceve nuovamente.
NaSpI non sospesa ma ridotta
Attenzione, infine, perché oltre alla sospensione esiste anche la riduzione della NaSpI. Questa si ha quando, indipendentemente che il contratto sia a tempo determinato o indeterminato, si ottiene un reddito inferiore al minimo ovvero 8.145 euro annui. In questo caso si ottiene l’indennità fino alla scadenza ma in una somma ridotta.