Nel momento in cui io sono nullatenente, le cartelle esattoriali andranno in capo ai miei figli? Ecco cosa dice la legge in questi casi.
In termini economici, la situazione nel Paese è davvero molto delicata. Sono tante le famiglie, infatti, che vivono una situazione molto difficile e complicata. In cui si fa davvero fatica, come si suol dire, ad arrivare alla fine del mese. La contingenza economica è davvero cruciale. Soprattutto se si tengono in considerazione due aspetti. Il primo è quello relativo al rincaro dei costi della vita, che parte prevalentemente dalle materie prime e finisce per avere dei riflessi anche su tutto il resto. Il secondo riguarda invece, il mancato aumento degli stipendi, che non riesce a fronteggiare ed a rendere indolore l’inflazione che cresce.
In un contesto come quello descritto, è a dir poco inevitabile che i profili più fragili in termini economici possano ritrovarsi a fare i conti con dei debiti o con delle cartelle esattoriali da pagare. La situazione, ovviamente, aumenta in maniera esponenziale quando si parla di nullatenenti. In questo caso, cosa succede con le cartelle esattoriali? Passano ai figli in maniera automatica? Andiamo a vedere, trattandosi di un tema sempre molto delicato, che cosa succede in maniera dettagliata, augurando a tutti una buona lettura.
La prima cosa da dire è che finché è in vita è solo il nullatenente a rispondere dei suoi debiti e delle cartelle esattoriali a lui intestate. E non i suoi figli. Il caso, però, si apre in maniera importante dopo la morte dell’intestatario di questi debiti, dal momento che il discorso si complica e non poco. In tal senso, è importante conoscere un principio generale. Nel momento in cui si accetta una eredità, si accettano tanto i beni da ricevere quanto i debiti che la persona ha maturato.
Per questo motivo, per evitare che le cartelle esattoriali possano passare direttamente nelle mani degli eredi, è necessario che i figli, al momento della morte del genitore nullatenente (ed in generale tutti i suoi eredi) vadano a rinunciare all’eredità. Per avere un quadro più chiaro della situazione ed evitare errori, è giusto anche sottolineare una volta di più la differenza tra eredi legittimi ed eredi legittimari. Andiamo adesso a vedere l’alternativa alla rinuncia all’eredità.
Nel caso di un nullatenente, la soluzione ideale è quella della rinuncia, come detto. Anche solo come fatto formale, però, c’è da tenere in considerazione l’accettazione con beneficio di inventario. Ciò vuol dire che si risponde dei debiti del defunto solo con la fetta di patrimonio ereditata. Non viene, dunque, compromesso quello personale. In tal senso, però, presta attenzione ad un aspetto. Tutti i procedimenti personali, come sanzioni penali o amministrative, debiti di gioco e obbligazioni personali non vanno in eredità.
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