Smart Working, arriva una svolta del tutto inattesa: stai per ricevere una multa ed ora andiamo a vedere per quale motivo sta accadendo ciò.
Una delle poche conseguenze durature che ci ha lasciato il Covid, oltre alla consapevolezza ed alla paura che probabilmente i più grandi pericoli per l’uomo sono invisibili all’occhio umano, è quella di una diffusione di massa del cosiddetto smart working. Si tratta di una soluzione che ormai è diventata a dir poco molto gettonata. E che rappresenta una comodità per molti lavoratori. Oltre ad essere un beneficio anche per il datore di lavoro, che in questo modo può andare a ridurre le uscite ed i costi di gestione.
Si tratta, però, di una soluzione che storicamente è sempre stata estremamente divisiva. Soprattutto in chi non ne ha la possibilità, si crea un certo fastidio per delle comodità a cui non tutti possono accedere. Se, però, da un lato è vero come è vero che lavorare da casa è una comodità enorme, è altrettanto vero che i dati dimostrano che non cala assolutamente il rendimento del lavoratore. Anzi, tutt’altro. Adesso però arriva una svolta. Arrivano delle sanzioni, anche importanti, a determinate condizioni proprio per lo smart working. Vediamo di che si tratta.
Dal primo aprile si dirà addio alle soluzioni semplificate per l’accesso al lavoro. Allo stato attuale delle cose, questa soluzione va sempre concordata, come è normale che sia, di comune accordo tra dipendente e datore di lavoro. Tuttavia, complici anche le situazioni sanitarie e pandemiche che abbiamo dovuto affrontare, i cosiddetti lavoratori fragili potevano accedere allo smart working, per questioni di salute, a prescindere dagli accordi trovati. In una forma, per così dire, semplificata.
Adesso questa soluzione semplificata, dopo il 31 marzo del corrente anno, non sarà possibile. E’ stata, infatti, bocciata la proroga. Bisognerà sempre stipulare un accordo individuale con il proprio datore di lavoro. Nel caso in cui si lavora da casa senza un accordo stipulato, possono partire le sanzioni. Nell’ambito dell’accordo tra il datore di lavoro ed il lavoratore, tieni bene a mente, andrà concordata la durata di questo accordo, i luoghi in cui si potrà lavorare, gli strumenti che verranno utilizzati, l’organizzazione della giornata lavorativa e della settimana, le forme di controllo del datore di lavoro.
Tale accordo va poi firmato e conservato per 5 anni. Lo si dovrà comunicare poi al ministero del Lavoro. In caso di mancato rispetto di mancata firma su questo accordo o di mancata comunicazione, arriveranno presto delle multe salate. Andiamo a scoprirne l’importo.
Se non viene comunicato l’accordo tra il datore di lavoro ed il lavoratore per lo smart working entro 5 giorni, allora in tal caso arriverà una sanzione amministrativo del valore compreso tra i 100 ed i 500€.
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