Cosa accade nel caso di domanda ADI sospesa se entro sessanta giorni non si riceve risposta: ecco cosa significa “silenzio assenso”.
L’Assegno di inclusione (o ADI) è un sussidio economico riconosciuto ed erogato ai nuclei famigliari in condizioni di svantaggio che presentano la domanda. I richiedenti devono sottoscrivere il Patto di Attivazione digitale (PAD). Se la domanda supera con esito positivo i controlli relativi ai requisiti previsti dalla normativa, allora la richiesta risulta accolta. Nei casi in cui tali requisiti non risultano rispettati, le domande vengono bloccate. Entro sessanta giorni dalla sospensione le domande saranno definite. Ma se trascorsi questi giorni non si è ottenuta risposta, allora, accade qualcosa di specifico.
L’Assegno di inclusione (o ADI) è un sussidio economico riconosciuto ed erogato ai nuclei famigliari in condizioni di svantaggio che presentano la domanda. Sono migliaia gli italiani che hanno presentato domanda di Assegno di Inclusione. Tra questi, la maggior parte ha già ricevuto le prime due mensilità e attende la ricarica tra pochi giorni della terza mensilità. Sono però anche tante le persone la cui domanda risulta ancora sospesa. In caso di domanda di Assegno di Inclusione sospesa, alcuni dati dovranno essere controllati dall’INPS e dai Comuni.
I richiedenti dell’ADI al momento della domanda dovranno presentare all’INPS un’autocertificazione. Nella dichiarazione dovranno essere attestate le condizioni di svantaggio, l’avvio di programmi di assistenza e cura, il possesso della certificazione di svantaggio (articolo 4, comma 4, del d.m. 154/2023). Nella domanda dovranno essere specificati l’amministrazione che ha rilasciato i documenti, il numero identificativo, la data del rilascio. Attraverso il servizio “Validazione delle certificazioni ADI“, l’INPS potrà controllare la dichiarazione contenuta nella domanda di Assegno di Inclusione.
I controlli si basano sui dati presenti negli archivi dell’Istituto. Verranno sospese sia le domande con una incongruenza tra dichiarazione del nucleo famigliare e stato di famiglia sia le domande per le quali è stata dichiarata una situazione di svantaggio. Le domande sospese e bloccate saranno sottoposte a ulteriori verifiche. Verranno sospese anche le domande per le quali è necessario un controllo sulla presenza di una persona con disabilità in famiglia. La necessità di ulteriori verifiche sarà comunicata ai richiedenti entro il mese in cui la domanda è stata presentata.
Nel messaggio n. 623, pubblicato sul sito web dell’INPS il 10 febbraio 2024, si legge che se entro i sessanta giorni le condizioni di svantaggio non saranno certificate dall’amministrazione preposta alla verifica, l’INPS sarà tenuto a considerare comunque la domanda e a procedere al pagamento. Per il principio del silenzio assenso, l’INPS sarà tenuto a certificare quanto dichiarato dal richiedente e accogliere la domanda per l’Assegno di Inclusione.
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