La manovra finanziaria dello scorso anno aveva già previsto un rincaro che si era concretizzato tra febbraio e aprile del 2024
Le sigarette, vizio per molti e piacere per altri, stanno per diventare un lusso ancora più costoso. La Legge di Bilancio 2024 ha già messo in conto un aumento dei prezzi per il prossimo anno, confermando una tendenza al rialzo che non sembra arrestarsi. A partire dal 1° gennaio 2025, i fumatori dovranno fare i conti con un ulteriore incremento del costo delle sigarette, sebbene l’entità precisa di questo aumento rimanga ancora avvolta nel mistero. La manovra finanziaria dello scorso anno aveva già previsto un rincaro che si era concretizzato tra febbraio e aprile del 2024, portando il prezzo di ogni pacchetto a salire anche di trenta centesimi.
Secondo le disposizioni attuali della Legge di Bilancio 2024, il prezzo per mille sigarette passerà da 29,30 euro nel corrente anno a 29,50 euro nel 2025. Questa variazione potrebbe sembrare minima ma rappresenta solo la punta dell’iceberg se consideriamo le possibili modifiche future e l’introduzione della tassa di scopo proposta dall’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica). L’incremento previsto è dunque destinato a incidere significativamente sul costo al dettaglio dei pacchetti venduti ai consumatori.
La proposta più discussa e potenzialmente rivoluzionaria riguarda la tassa di scopo sulle sigarette. Sostenuta da diverse forze politiche e dalla vicepresidente del Senato Castellone attraverso emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, questa misura potrebbe quasi raddoppiare il prezzo attuale delle sigarette.
Con un aumento ipotetico fino a cinque euro a pacchetto, il costo medio supererebbe i dieci euro. L’obiettivo dichiarato è duplice: disincentivare il consumo dei prodotti del tabacco e generare entrate aggiuntive da destinare al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), gravato dai costi legati alle patologie correlate al fumo.
L’introduzione della tassa avrebbe ripercussioni notevoli sia sul piano economico sia su quello sanitario. Da una parte si stima una riduzione significativa delle vendite dei prodotti del tabacco – con effetti positivi sui bilanci della sanità pubblica – dall’altra si apre uno scenario in cui i consumatori potrebbero essere spinti verso mercati illegali o alternativi meno costosi ma anche meno sicuri.
Determinare con precisione quanto aumenteranno le sigarette nel prossimo anno è complesso data l’incertezza sulla definitiva approvazione della tassa di scopo e su eventuali ulteriori interventi legislativi che potrebbero influenzarne il costo finale al consumatore. Tuttavia, ciò che appare chiaro è la volontà politica ed economica di rendere sempre più onerosa questa abitudine nociva alla salute pubblica nella speranza che ciò possa tradursi in benefici tangibili per la collettività sotto forma di minor consumo e maggior sostegno finanziario all’SSN.
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