Presentata da Banca d’Italia l’analisi congiunturale della Sicilia. Bene il turismo con +8,8% di presenze e l’occupazione cresciuta del 4,4%
Cala la produzione industriale, diminuisce – in valore – l’export, soprattutto di prodotti petroliferi, ma cresce il turismo e soprattutto l’occupazione.
Luci e ombre dell’economia siciliana secondo l’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia presentato nella sede di Palermo. Altro dato: l’inflazione pesa sui consumi delle famiglie siciliane e dopo l’espansione registrata nel biennio 2021-2022 si prevede una crescita modesta in linea con il Mezzogiorno ma al di sotto della media italiana.
Pil della Sicilia in linea con quello del Paese
In Sicilia, come sta avvenendo nel resto del Paese, la crescita frena: si ferma nel primo semestre del 2023 l’espansione del Prodotto interno lordo dell’Isola cresciuto dell’1,3%, una variazione sostanzialmente analoga a quella del Pil italiano. Affievolimento che risente dell’indebolimento della domanda interna ed estera.
Ad andare peggio industria e servizi: è proseguito, infatti, il calo della produzione industriale, in atto dall’ultimo trimestre del 2022.
«La produzione industriale regionale, già in flessione nell’ultimo quarto del 2022, ha continuato a ridursi nel primo semestre dell’anno in corso, con un calo più intenso rispetto a quello registrato nella media del Mezzogiorno» si legge nel report di Banca d’Italia .
Per quanto riguarda le costruzioni, dopo la forte espansione del biennio 2021-22, nei primi sei mesi del 2023 (secondo i dati forniti dalle casse edili provinciali) le ore lavorate nell’isola sono diminuite del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pur mantenendosi su livelli elevati nel confronto storico. Il calo è dipeso soprattutto dal comparto dell’edilizia residenziale.
La crescita del terziario è frenata dall’erosione del potere d’acquisto delle famiglie provocata dall’inflazione, scrivono ancora i ricercatori di Bankitalia.
Secondo i risultati del sondaggio congiunturale, che ha coinvolto oltre 110 imprese con almeno 20 addetti, il saldo tra le quote di aziende con fatturato in aumento e in calo (a prezzi correnti e nei primi nove mesi dell’anno) si è attestato sui livelli dell’anno scorso (24% circa); lo stesso saldo risulta inferiore di 14 punti percentuali se misurato in termini reali. Per i prossimi sei mesi prevalgono le attese di stabilità dei ricavi.
Boom del turismo grazie agli stranieri e cresce l’occupazione femminile
Nei primi otto mesi del 2023 le presenze turistiche sono cresciute dell’8,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e hanno superato i livelli pre-pandemici: l’incremento è stato trainato dai pernottamenti di stranieri (46% del totale) ed è stato superiore nelle strutture extra-alberghiere.
La dinamica dei flussi evidente anche nel traffico aeroportuale: il numero di passeggeri in arrivo e in partenza dagli scali siciliani è cresciuto dell’11,3% nei primi otto mesi del 2023 (62% nel 2022), in linea con la media del Mezzogiorno, ma meno che in quella nazionale, con un aumento maggiore per i voli internazionali.
«L’andamento dei singoli aeroporti – spiegano da Bankitalia – ha risentito delle scelte di rilocalizzazione assunte dal principale vettore attivo nell’Isola e della temporanea sospensione delle operazioni di volo nello scalo di Catania a causa dell’incendio sviluppatosi nell’aerostazione nel mese di luglio, con conseguente dirottamento dei voli su altri scali.
Cresce l’occupazione soprattutto femminile. Di fatto prosegue nell’isola l’andamento positivo del mercato del lavoro che aveva caratterizzato lo scorso anno: nella prima metà del 2023 l’occupazione è cresciuta in regione del 4,7% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
«Alla dinamica positiva hanno contribuito tutti i settori tranne quello delle costruzioni la cui attività ha risentito della minore spinta derivante dalle misure di supporto fiscale» si legge nel report.
Il tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni è salito di 1,9 punti percentuali, attestandosi al 44,2 per cento, dato comunque inferiore rispetto al Mezzogiorno (47,6) e al dato nazionale (61,1).
Le persone in cerca di un impiego sono diminuite rispetto al primo semestre del 2022, portando il tasso di disoccupazione al 15,9% in calo di 1,8 punti percentuali (14,4% nel Mezzogiorno e 7,9% in Italia).
«Nel complesso, le forze di lavoro sono aumentate e il tasso di attività è salito al 52,7 per cento, il dato più elevato dal 2018» si legge ancora. L’incremento è da attribuire alla componente dei contratti a termine e dell’apprendistato e, con riferimento ai settori, soprattutto alle attività collegate al turismo.
Nei primi nove mesi del 2023 il ricorso alle integrazioni salariali in Sicilia si è dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il numero complessivo di ore autorizzate per Cassa integrazione guadagni (Cig) e fondi di solidarietà, pari a 7,6 milioni, è risultato in linea con lo stesso dato del 2019.
Alla riduzione del numero di ore di Cig hanno contribuito in particolare il comparto del commercio, servizi e settori vari e quello dei trasporti e comunicazioni.
È diminuito anche il numero di domande di nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi): nei primi otto mesi dell’anno in regione le richieste sono state pari a circa 114.000, in calo del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2022 (rispettivamente, -5,3 e -2,8 nel Mezzogiorno e nella media nazionale).
Infine, è in calo in Sicilia nel 2023 il numero di famiglie beneficiarie del Reddito di Cittadinanza (RdC) o della Pensione di cittadinanza (PdC).
Ad agosto i nuclei percettori erano complessivamente circa 173.000, pari all’8,4% di quelli residenti (6,9 nel Mezzogiorno e 3,4 in Italia), in calo di quasi il 25% rispetto allo stesso mese del 2022.
Il calo è legato sia dal buon andamento del mercato del lavoro sia, soprattutto, agli effetti dei cambiamenti normativi introdotti nella disciplina del RdC per il 2023, che hanno comportato la sospensione delle erogazioni per le mensilità successive alla settima per le famiglie in cui non sono presenti minorenni, componenti con almeno 60 anni di età, persone con disabilità o in carico ai servizi sociali territoriali.
In Sicilia tra luglio e agosto, mese a partire dal quale si registra l’impatto del limite di fruizione introdotto, il numero di famiglie beneficiarie si è ridotto di 37.000 unità.