Annuncio da parte del Ministero dell’Occupazione: emerge la volontà di introdurre la settimana corta, mentre i sindacati chiedono 9 giorni di ferie in più ogni anno.
Si pensa alla settimana lavorativa più corta e all’aggiunta di più giorni di ferie di cui godere nel corso dell’anno, 9 in più per l’esattezza. Questo è ciò che potrebbe accadere a breve, viste le intenzioni presentate riguardo la riforma delle leggi sul lavoro.
Sul tavolo del Governo ci sono ora in ballo due opzioni diverse: la riduzione dell’orario da 40 a 35 ore settimanali o la concentrazione dell’attività lavorativa in 4 giorni a settimana anziché 5. La seconda sembrerebbe rappresentare la soluzione perfetta sia per i datori di lavoro che per gli impiegati. Per la maggioranza del Governo questa sembra essere diventata una questione centrale.
Dopo il Belgio, la Spagna ed altri Paesi europei che hanno già visto l’introduzione della riforma delle leggi che regolano l’attività lavorativa, anche Varsavia sceglie di ragionare sulla possibilità di ridurre l’orario lavorativo settimanale ed incrementare i giorni di ferie annuali (ecco, invece, la lista dei Paesi che hanno votato contro). Stando ai risultati attuali, moderati di centro destra e centrosinistra si sono coalizzati a favore del cambiamento, guidati da Tusk. Tuttavia, è ora il turno della lotta contro il partito di destra Pis, capitanato dal Presidente della Repubblica Andrzej Duda.
Considerando l’ultimo anno di carica di Duda, Tusk non si sta preoccupando troppo. Anzi, spera di salire al suo posto nel 2025: a quel punto, la riforma sull’orario di lavoro entrerà ufficialmente in vigore senza alcuna opposizione. Al momento, oltre a Duda, a dare filo da torcere a Tusk vi è la ministra del Lavoro Agnieszka Dziemianowicz-Bak, la quale vuole dimostrare che una settimana lavorativa di 4 giorni non è una direzione da seguire in quanto metterebbe a rischio la stabilità dei conti pubblici.
Anche il discorso dei giorni di ferie in più sta facendo discutere. Si tratta di una misura già proposta nel 2023, all’interno del programma di elezioni di Nova Lewica, uno dei partiti di maggioranza, il quale voleva portare le ferie retribuite annue a 35 giorni totali. Non si tratta di modifiche che andranno di pari passo, quella sulle ferie e quella sulla settimana lavorativa. In ogni caso, sono entrambe sinonimo del fatto che in Polonia c’è qualcosa che si sta ribellando da un punto di vista lavorativo.
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