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Sharenting, cos’è e come cambierà il mondo social

Arriva in Italia la proposta di legge sullo sharenting, che andrà a regolare la pubblicazione delle foto nelle quali appaiono figli minori: il mondo dei social si appresta a cambiare. 

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Sharenting, proposta di legge in Italia (Codiciateco.it)

Da qualche mese, in Francia è stata approvata la proposta di legge sullo sharenting. La vediamo adesso arrivare anche in Italia, come molti avevano ritenuto probabile. Andrà a rivoluzionare il mondo del social network, poiché regolamenterà l’apparizione dei minori online.

Si parla di limitazioni introdotte sulla condivisione di foto e video che ritraggono i figli minori. Il termine nasce dall’unione di share, condividere, e parenting, ossia genitorialità. Indica proprio il fenomeno (ricorrente) che vede i genitori pubblicare sul web scatti che immortalano i propri figli.

Sharenting, arriva in Italia la proposta di legge

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Legge sullo sharenting (Codiciateco.it)

Al momento esistono solo delle linee guida generiche correlate al trattamento delle immagini dei minori. Non è nata una legge apposita che vada a regolamentare questa tendenza. Tuttavia, nell’ultimo periodo le cose sembrano intraprendere una strada diversa: mamme e papà influencer hanno iniziato a pubblicare le foto dei figli ritratti di spalle. A tal proposito, è impossibile non citare la celebre coppia Fedez-Ferragni che, dopo l’annuncio della separazione, non ha più pubblicato il volto dei due bambini.

Proprio negli ultimi giorni è stata depositata in Camera una proposta di legge. Prende il nome di “Disposizioni in materia di diritto all’immagina dei minorenni” e comprende tre articoli, firmati da Alleanza Verdi Sinistra, costituita da Angelo Bonelli, Luana Zanella, Elisabetta Piccolotti e Nicola Fratoianni. Il testo contiene delle regole particolarmente rigide in fatto di condivisione di immagini dei minori ed impone dei limiti a chi esercita la potestà genitoriale.

La proposta di legge

Purtroppo, le linee guida generiche non sono riuscite, da sole, a fermare la tendenza del pubblicare le foto dei minori. Non si sposano con le nuove abitudini tecnologiche, le quali hanno dato il via ad un fenomeno troppo intenso ed esteso, seppur potenzialmente pericoloso. La proposta di legge obbligherebbe ad una dichiarazione all’Agcom (Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni) da parte di uno dei genitori o tutori che autorizzi alla pubblicazione di video e foto di un minore di 14 anni.

La disposizione metterebbe alle strette molti influencer abituati a sfruttare l’immagine dei minori per propaganda: se approvata la proposta di legge, i guadagni derivati da quelle pubblicazioni confluiranno in un deposito bancario intestato al minore, il quale potrà avervi accesso a partire dai 18 anni. Questo impedirebbe che i genitori basino i propri introiti sull’immagine del figlio, senza che ad esso venga riconosciuto nulla. Lo stesso discorso varrà per tutte le aziende che utilizzeranno l’immagine di minori under 14 come testimonial pubblicitari.

Si pensa anche di introdurre un diritto all’oblio che possono esercitare i figli non appena compiuti i 14 anni: possono scegliere la rimozione di ogni contenuto che li ritragga o che tratti i loro dati personali. Questa misura nasce nel rispetto della decisione dell’individuo oggetto dell’esposizione pubblica, contrariato all’immagine di sé che il genitore ha fornito.

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