Separazione simulata, la recita fatale della coppia non riesce e le conseguenze sono amare. Vediamo cosa è successo.
Quando una coppia arriva davanti a un giudice per una separazione, la situazione appare definitivamente compromessa. Si tratta di un momento delicato, a volte doloroso, che coinvolge affetti e beni materiali, in un intreccio difficile da dipanare. Nella maggioranza dei casi alla separazione segue il divorzio che sancisce lo scioglimento definitivo del vincolo matrimoniale.
Da una decisione del genere derivano delle conseguenze su vari ambiti: da quello patrimoniale a quello anagrafico, da quello fiscale a quello debitorio. Senza contare le conseguenze sul piano dei rapporti sentimentali all’interno dell’ex nucleo familiare, soprattutto in presenza di figli. Ma se la separazione è un trucco, un inganno per ottenere vantaggi in ambito fiscale o debitorio?
Separazione simulata, una sceneggiata andata male
Eludere i creditori e il fisco, questo era lo scopo reale di una coppia che aveva ottenuto una separazione in sede di tribunale, ma che continuava a vivere more uxorio e non solo. Viaggiava insieme e si godeva le vacanze, pubblicando addirittura su Facebook le foto delle trasferte. La storia è semplice, quanto incredibile nell’epilogo.
Un agente immobiliare, indebitato con il Fisco per 700mila euro, e la moglie hanno finto di separarsi, arrivando addirittura allo scioglimento del matrimonio. L’uomo, per non saldare il debito con l’erario, aveva intestato tutti i suoi averi alla moglie, compresa una Smart. In più, aveva regalato la sua Porsche alla suocera. Così l’ineffabile agente immobiliare risultava nullatenente, evitando altri problemi con l’Agenzia delle Entrate Riscossioni.
Purtroppo per i coniugi, i social sono stati deleteri. Infatti i due hanno pubblicato su Facebook le foto dei loro viaggi spensierati, in particolare a Parigi. Gli scatti hanno insospettito gli inquirenti e la Finanza ha rintracciato la coppia nella nuova abitazione dove conviveva. A quel punto era inevitabile il processo e la condanna in primo grado, confermata dalla Corte d’appello appena qualche giorno fa.
Due anni per il finto ex marito e un anno e mezzo per la signora. La condanna prevede anche il pagamento di un debito di 50mila euro a un creditore come parziale risarcimento. L’uomo aveva già vinto una causa con l’agente immobiliare, senza ottenere ancora il dovuto. La manovra è stata inscenata dai due con lo scopo di sottrarsi agli obblighi con i creditori e con il Fisco. Uno scioglimento del matrimonio, quindi, di carattere fraudolento e fittizio, un reato.
I due invece continuavano a vivere insieme, mentre la finta separazione serviva unicamente a sottrarre i beni dell’uomo dal debito con l’erario e con i creditori. Una comportamento che ha avuto conseguenze penali e civili per i due, che forse non hanno ben ponderato le conseguenze della loro separazione. Ben più salate di quanto immaginassero.