Se sei un professionista iscritto all’albo non dimenticare di controllare frequentemente la tua casella PEC.Â
Nel caso in cui si appartenga alla categoria degli iscritti a un albo dei professionisti è importante ricordare di controllare con frequenza la propria casella di posta elettronica certificata. Abituarsi a tale accortezza eviterà a ciascun interessato che un avviso importante possa passare inosservato.
A partire dal mese di gennaio del 2018 è possibile ricevere le comunicazioni ufficiali da parte delle pubbliche amministrazioni tramite PEC. Ma soltanto dal 2022, tramite l’attuazione di un nuovo decreto legge, le amministrazioni hanno iniziato a prediligere – per alcuni di questi avvisi – l’univoco invio di questi ultimi tramite posta elettronica certificata per tutti coloro che risultano essere iscritti a un albo dei professionisti.
Sei un professionista iscritto a un albo? Puoi questo avvino nella PEC
Quali sono questi avvisi da inviare obbligatoriamente tramite PEC dopo l’avvenuta iscrizione all’albo oppure in seguito all’attivazione ufficiale tale indirizzo di posta elettronica certificata? In primis – secondo quanto previsto dalla circolare del 18 dicembre 2017 (n. 300/A/1500/18/127/9) le comunicazioni tramite PEC possono riguardare anche le contravvenzioni della Polizia locale.
Dal 2022, quindi, se – ad esempio – si passa con il rosso, si supera il limite di velocità previsto, si parcheggia in un luogo non idoneo alla sosta, o si commette una qualsiasi altra effrazione riconosciuta come tale dal codice stradale attualmente in vigore, allora la Polizia locale invierà , al cittadino registrato a un albo dei professionisti, la contravvenzione tramite PEC.
L’attuazione dell’art. 20, al comma 5 del decreto legge numero 69 prevede, infatti, che la notificazione di un simile atto avvenga tramite l’invio della comunicazione all’indirizzo PEC valido del professionista.
PEC, invio digitale contravvenzione per gli iscritti all’albo
La PEC di un professionista iscritto all’albo si considera dunque come un domicilio digitale. Al quale inoltrare una comunicazione che, in altri casi, verrebbe consegnata personalmente al responsabile dell’effrazione o all’indirizzo di residenza.
Sulla contestazione di una multa tramite PEC, differentemente a quanto previsto per la contestazione di una cartella esattoriale, ciascuna azienda o professionista iscritto all’albo, al momento della dichiarazione della sua attività , dovrà obbligatoriamente dimostrare l’attivazione del proprio domicilio digitale.
In questo modo il professionista iscritto all’albo, o l’azienda di riferimento, non potrà contestare la mancata ricezione fisica della contravvenzione o dell’avviso, ma dovrà attenersi ai cambiamenti apportati definitivamente nel 2022 alle norme che stabiliscono le modalità di invio al cittadino di simili notifiche.
Il servizio è dunque indispensabile sia per prendere atto di una notifica riguardante un’effrazione che un’eventuale contestazione del verbale in sé.