Se sei un agente immobiliare o il tuo sogno è quello di far carriera in questo settore, è utile informarsi su una provvigione in particolare: in pochi sanno come funziona davvero.
Quando si tratta di provvigioni, non è sempre tutto chiaro. Quel che tutti sappiamo è che la retribuzione dell’agente immobiliare è strettamente legata a questa forma di pagamento. La bravura del professionista che veste questi panni sta nell’avere la giusta sensibilità e delicatezza nel portare le persone a firmare un investimento importante che cambierà le loro vite.
Ma cosa regola il guadagno di un agente immobiliare? Ha sempre diritto alle provvigioni? Si tratta di un quesito posto spesso dagli stessi agenti immobiliari, soprattutto quando hanno investito il loro tempo e le loro energie nel mostrare un alloggio e pretendono che questo venga ricompensato, nonostante l’acquisto non sia andato a buon fine. Ebbene, capiamo cosa dice la normativa a riguardo: talvolta non conoscerla conduce a problemi e rende pressoché inevitabile il ricorso a pratiche legali.
Prima di tutto, va chiarito il fatto che il requisito fondamentale affinché all’agente immobiliare possa venir riconosciuta la spettante provvigione è la presenza di accordo che certifichi il rapporto di lavoro. Questo significa che la presenza di un contratto scritto non è fondamentale: per la giurisprudenza, è sufficiente avere con il lavoratore un accordo verbale. Se l’agente ha svolto un’attività e ne ha tratto guadagno, l’assenza di un rapporto contrattuale scritto non giustifica il cliente a non riconoscergli la sua provvigione.
Tra gli altri requisiti necessari per ottenere una provvigione vi sono: la presenza di un affare concluso e la conclusione dell’affare per mano dell’agente (ossia l’agente deve aver messo in relazione il venditore e l’acquirente per agevolare la conclusione del contratto). Un affare è riconosciuto come concluso quando il venditore e l’acquirente firmano un contratto preliminare (che non equivale alla proposta d’acquisto). La singola proposta d’acquisto non è un requisito valido per riconoscere all’agente la sua provvigione. Questo porta a concludere che in assenza di affare andato a buon fine, l’agente immobiliare non può pretendere la sua parte.
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