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Economia

Sei sposato? Hai diritto a questi aiuti e forse nemmeno lo sai

Tra le tante agevolazioni e bonus statali messi a disposizione dei cittadini, quali sono -se ci sono- quelli prettamente dedicati alle coppie sposate? Scopriamoli uno ad uno.

Quali sono tutte le agevolazioni per coppie sposate (CodiciAteco.it)

Da un punto di vista prettamente fiscale, il matrimonio in Italia conviene ancora. Sebbene la normativa legislativa e fiscale abbia fatto passi in avanti negli ultimi anni equiparando le coppie sposate a quelle conviventi, ci sono ancora alcuni baluardi fiscali che restano di totale riguardo delle coppie che hanno deciso di convolare a nozze.

Dalla comunione dei beni alla pensione di reversibilità passando per le detrazioni del coniuge a carico; sono diverse e disparate le agevolazioni statali messe a disposizione per le coppie sposate, nei prossimi paragrafi le approfondiremo ad una ad una.

Matrimonio, quali sono i vantaggi fiscali ancora esistenti

Tutte le agevolazioni fiscali ancora previste per le coppie sposate (CodiciAteco.it)

Partiamo da quello che probabilmente è probabilmente la più conosciuta delle agevolazioni messe in atto dalle coppie sposate ovvero la comunione dei beni. In Italia al momento del matrimonio, a meno che non ci siano altre disposizioni precedentemente accordate dai futuri coniugi, ci si sposa in comunione dei beni. Questo vuol dire che si diventa proprietari a metà dei beni a disposizione –anche se ci sono le dovute eccezioni-. In realtà la comunione dei beni può rivelarsi in caso di divorzio un’arma a doppio taglio, ma finché si è sposati apporta alcuni vantaggi dal punto di vista fiscale, come ad esempio le tasse da pagare sugli immobili di cui si è possessori.

Altra agevolazione che si può sfruttare solo in caso di matrimonio sono le detrazioni fiscali per coniuge a carico. Se uno dei due coniugi non lavora o ha un reddito minore viene considerato fiscalmente a carico dell’altro; questo vuol dire che si può raggiungere una riduzione dell’imposta sul reddito che può raggiungere anche gli 800 euro.

Inoltre le spese medico/sanitarie sostenute da un coniuge possono essere detratte anche dall’altro, a condizione però che ci sia la necessaria capacità fiscale. I coniugi poi possono beneficiare anche di detrazioni sugli interessi passivi dei mutui per l’acquisto di immobili cointestati. Si tratta di una vantaggio soprattutto nel caso in cui uno dei due coniugi abbia un reddito superiore e può così sfruttare la capacità fiscale condivisa.

Con il matrimonio si ha più facile accesso a determinati bonus

Più che bonus veri e propri parliamo di veri e propri sussidi statali come, ad esempio, l’assegno sociale. Questo è destinato a persone che hanno età pensionabile ma non hanno diritto alla pensione o ad altro tipo di previdenza sociale. In questo caso l’assegno è calcolato in base al reddito complessivo della coppia e non solo in base al personale, con un limite ISEE fissato intorno ai 13mila euro.

Solo se si è stati sposati si ha poi diritto alla pensione di reversibilità, che viene assegnata al coniuge superstite anche nei casi di divorzio. Si tratta di una vera e proprio sicurezza economica assegnata al coniuge che sopravvive all’altro e che si estende fino alla durata della vita di quest’ultimo.

Dal punto di vista legale, infine, il matrimonio dà il diritto alla successione. In caso di morte di un coniuge all’altro spetta di diritto 1/2 dell’eredità nel caso in cui ci siano figli, se questi mancano e ci sono altri parenti la quota aumenta fino ad arrivare al 100% qualora non ci siano affatto altri eredi. Un diritto questo che non è applicato per legge alle coppie conviventi, per cui il convivente superstite non è erede legittimo.

Anna Peluso

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