Partita iva, soglia degli 85mila euro di fatturato. Quali conseguenze per chi oltrepassa questo limite economico.
Per i contribuenti italiani è questo uno dei periodi fiscali più importanti dell’anno: quello della dichiarazione dei redditi con tutte le relative procedure. Sia lavoratori dipendenti e pensionati che autonomi e professionisti con partita iva ne sono coinvolti, anche se con modalità di presentazione diverse. I primi, in genere si utilizzano il modello 730, mentre il secondo gruppo di contribuenti sono chiamati a usare il modello Redditi Persone Fisiche (PF).
Per entrambi obiettivo quantificare l’ammontare dell‘imposta IRPEF dovuta all’Agenzia delle Entrate. Per i lavoratori autonomi in possesso di partita iva, per la quantificazione del rateo di imposta dovuta, sono però necessarie alcune precisazioni che riguardano il fatturato. Di seguito alcuni chiarimenti.
Partita iva, un dettaglio molto importante sul fatturato
Per favorire i piccoli contribuenti, nello specifico autonomi e professionisti con partita iva, nel 2014 è stato introdotto poi ampliato nel 2019, un regime fiscale semplificato. Si tratta di un sistema di tassazione dei redditi da lavoro autonomo e di impresa basato che prevede l’applicazione dell’aliquota del 15 per cento su una base imponibile determinata dal codice ATECO di appartenenza.
È poi previsto un ulteriore alleggerimento della tassazione per le start up. Infatti per i primi 5 anni è fissata al 5 per cento per poi andare al 15 per cento dal sesto anno di attività . Tuttavia per poter fruire di queste riduzioni, occorre avere guadagni fino a 85mila euro annui. Qualora il fatturato del lavoratore autonomo superi gli 85mila euro l’aliquota di tassazione IRPEF torna ad essere quella ordinaria.
Nello specifico chi esce dal regime forfettario, con fatturato superiore a 85mila euro, ma inferiore a 100mila, entra nel regime ordinario dall’anno d’imposta successivo. Per esempio chi ha fatturato 90mila euro nel corso del 2023, dal 2024 è entrato nel regime di tassazione con IRPEF ordinaria. Se invece il fatturato supera anche la soglia dei 100mila euro, le cose cambiano ancora.
In un caso simile infatti, l’applicazione del regime forfettario non è più possibile già nell’anno in cui la soglia è superata. Quindi si paga la tassazione ordinaria fin dalle prime operazione che si effettuano che causano il superamento del tetto. Si tratta come si vede di un limite alto, ma del quale occorre tener conto in fase di dichiarazione dei redditi.
Ricordiamo quali sono i requisiti per avere la riduzione al 5 per cento dell’aliquota valida per i primi 5 anni di attività . Non aver esercitano nei tre anni precedenti l’avvio dell’attività , alcuna attività artistica, d’impresa o professionale, anche come associato o familiare. L’attività iniziata non deve essere la “mera prosecuzione” di quella svolta in precedenza. Infine se si prosegue con l’attività precedente da altro soggetto, l’ammontare dei fatturati non supera il limite di accesso al forfettario.