Chi è moroso può sanare la propria posizione e risultare incolpevole chiedendo aiuto allo Stato e al Comune di residenza.
Pagare l’affitto puntualmente ogni mese è un obbligo che a volte risulta difficile da ottemperare. Senza versamenti si rischia, però, di risultare morosi e di essere sfrattati dall’abitazione. Come risolvere il problema?
Il costo della vita è diventato talmente alto da mettere in difficoltà tante famiglie. Far fronte a tutte le spese mensili è sempre più complicato soprattutto quando si tratta di ingenti uscite come il pagamento dell’affitto. Il canone di locazione deve essere corrisposto ogni mese (o in altra modalità secondo quanto scritto sul contratto) oppure l’inquilino rischia lo sfratto. Una situazione tragica per chi è in difficoltà economica e non può fornire le garanzie per un altro appartamento.
Le persone in difficoltà con i pagamenti devono sapere che ci sono degli strumenti utili per sanare le mensilità in arretrato tramite un versamento cumulativo posticipato. Ma se i problemi economici nel frattempo non dovessero essere risolti si continuerebbe ad avere l’impossibilità di pagare nei mesi successivi. La soluzione è la morosità incolpevole e il Fondo associato che permette all’inquilino di evitare lo sfratto ma solo ad alcune condizioni.
La procedura di sfratto può essere avviata dal proprietario dell’immobile se la morosità supera i venti giorni. Con il termine di grazia è possibile sanare gli affitti non pagati entro la prima udienza con gli interessi accumulati ma poi bisognerà riprendere con i versamenti puntualmente. Fa eccezione la morosità incolpevole ossia una morosità senza colpa per l’inquilino.
Si ha quando gli inquilini non hanno contribuito a creare volontariamente la situazione di debito e si ritrovano realmente senza soldi per procedere con il pagamento. Per accedere al Fondo dedicato, dunque, occorrerà provare di aver subito una riduzione della capacità reddituale in seguito alla perdita di lavoro per licenziamento o alla riduzione dell’orario di lavoro per questioni aziendali o per il collocamento in cassa integrazione oppure per mancato rinnovo dei contratti a termine e di lavoro atipico.
Se l’inquilino è un lavoratore autonomo o libero professionista, la morosità incolpevole verrà riconosciuta in caso di cessazione dell’attività per cause di forza maggiore, per malattia grave o infortunio nonché per decesso del titolare o di un familiare del nucleo familiare con conseguenti spese mediche e assistenziali.
Tra le condizioni l’ISEE entro i 26 mila euro, essere in affitto (con contratto registrato) in un immobile non di lusso e non possedere altri immobili nella Provincia.
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