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Sei italiano e vivi all’estero? Rischi multa se hai dimenticato di…

Se vivi all’estero occhio a questo passaggio: se lo hai dimenticato o volutamente ignorato, ora sei a rischio di una stangata dall’Agenzia delle Entrate 

L’obbligo importante per gli italiani all’estero: rischio multa dall’Agenzia delle Entrate – CodiciAteco.it

L’Italia, la nostra Italia, è un Paese meraviglioso. Piccolo ma unico in tutto il pianeta. Una perla meravigliosa che si distingue sotto molteplici aspetti: culinari, tradizionali, sportivi, musicali e quant’altro ancora. Non c’è angolo del mondo ove non ci sia stima e ammirazione per il Bel Paese e una predisposizione verso la cultura nostrana tra cibi e quant’altro. Ogni televisione del mondo trasmette le bellezze che si trovano nella Penisola: dalla Sicilia sognata anche in America, dalla Puglia e Campania con Costiera Amalfitana e quant’altro passando per il Colosseo, il duomo di Firenze e le altre meraviglie che si estendono anche al Nord.

Gli italiani sono amati in tutto il mondo e molti stranieri vorrebbero esserci nati. Il destino, però, si sa, spesso è ironico e crudele e talvolta crea delle situazioni particolari: chi non vi è nato vorrebbe, chi lo ha fatto è invece costretto, per un motivo o per un altro, a trasferirsi. E non è questione di Sud al centro o Nord: milioni e milioni di persone, negli ultimi decenni, sono state costrette o hanno optato volontariamente per l’estero per cogliere possibilità di miglioramento sotto tutti i punti di vista. Del resto, come in ogni posto del mondo, non ci sono solo cose belle in Italia ma anche problemi significativi come l’occupazione, la sanità e la criminalità.

Cosa devi fare obbligatoriamente se vivi all’estero

Perché gli italiani all’estero rischiano fino a 5.000€ di multa

Chi vuole vivere fuori dall’Italia pur essendo italiano può farlo liberamente, purché rispetti una serie di piccole disposizioni burocratiche per dichiarare la propria posizione. Una di queste è l’iscrizione gratuita all’AIRE, ovvero anagrafe italiani residenti all’estero: lo si può fare recandosi fisicamente in un consolato entro 90 giorni dall’espatrio o anche on line sul sito dell’ente internazionale utilizzando il proprio SPID. Sembra una formalità non necessaria ma è importante, in quanto le conseguenze pecuniarie potrebbero non essere piacevoli.

In caso di segnalazione del Comune all’Agenzia delle Entrate, infatti, si rischia una sanzione che va dai 200 ai 1000 euro per ogni anno di mancata iscrizione per un massimo di 5 anni. Potenzialmente, quindi, l’interessato potrebbe ritrovarsi una multa da 5.000€. Una posizione non proprio invidiabile, anche se lontani. E’ importante ricordare però che tale iscrizione va fatta solo se si vide per oltre un anno lontani: al di sotto di questa soglia non è necessario, così come non compete nemmeno i lavoratori stagionali o i dipendenti statali presso sedi diplomatiche e chi è all’estero per servizi presso la NATO.

Chi è nato all’estero e ha acquisito cittadinanza italiana, invece, anche sarà tenuto a tale obbligo. Basta poco per tale procedura e va dunque fatto per evitare spiacevoli inconvenienti. Per non dimenticare alla lunga si suggerisce di farlo subito, a inizio soggiorno una volta sistematisi nel nuovo appartamento, prima che poi si vada troppo oltre e, pur volendo, si finisce col dimenticare

Pasquale Edivaldo Cacciola

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