Il primo baluardo per la difesa dei nostri dati sono le password. Ma se usiamo una di queste, mettiamo in pericolo i nostri dati e i nostri soldi.
Non si contano gli articoli dove vi mettiamo in guardia circa i pericoli della rete, con i criminali informatici che sono sempre più in agguato. In tanti, però, continuano a non sapersi (o volersi) difendere. A cominciare dalla cosa più ovvia: la scelta della password. Una password potente è il primo baluardo per evitare che qualcuno ci rubi identità, dati, informazioni e, magari, anche denaro.
In Italia, da questo punto di vista, siamo all’anno zero. Password come “123456” e “password” continuano a essere le scelte più comuni, esponendo gli utenti a rischi significativi. Le tecniche di attacco avanzate possono facilmente compromettere password deboli, mettendo a rischio l’accesso a account personali, aziendali e finanziari.
La creazione di password complesse, con combinazioni di lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli, costituisce una difesa essenziale contro gli attacchi informatici. L’utilizzo di frasi lunghe o acronimi memorabili può migliorare la sicurezza senza compromettere la facilità di ricordarle.
L’adozione di gestori di password è una pratica sempre più diffusa. Questi strumenti generano e memorizzano password complesse in modo sicuro, riducendo la necessità di ricordarle tutte manualmente. Inoltre, consentono la creazione di password uniche per ciascun account, limitando l’impatto di una violazione su larga scala.
Le password più a rischio
Purtroppo, sebbene si sia ormai alle porte del 2024, l’alfabetizzazione digitale continua a essere un’utopia. Promuovere la consapevolezza sulla sicurezza delle password è essenziale. Gli utenti devono essere informati sui rischi associati a pratiche password deboli e incoraggiati ad adottare misure preventive per proteggere i propri dati online.
Altrimenti continueranno a usare password come “admin”, che è addirittura più usata del classico “123456”. In terza e quarta posizione troviamo password e Password. Ma i numeri (ovvi) continuano a farla da padrone, con combinazioni numeriche praticamente identiche: 12345678 e 123456789. Rispettivamente quinte e seste tra le password più usate dagli italiani. Al settimo posto nella classifica delle password più scelte in Italia c’è qwerty, vale a dire le prime sei lettere della tastiera. Nona posizione per UNKNOW che a differenza delle altre può essere violata in un tempio medio di 17 minuti.
Insomma, così facendo spalanchiamo le porte a chi vuole rubarci i dati. E non serve essere hacker alla Neo di Matrix per tentare con una di queste combinazioni. Quindi, il consiglio è quello di scegliere parole, numeri, sigle molto più complesse se vogliamo mantenerci al sicuro. Una buona difesa sono le password casuali composte da almeno 20 caratteri e che al loro interno abbiano una combinazione di lettere maiuscole, lettere minuscole, numeri e simboli. Infine, cambiarle regolarmente è cruciale per ridurre il rischio di accessi non autorizzati. L’aggiornamento periodico delle password è una buona pratica che aiuta a mantenere la sicurezza degli account nel tempo.