Molti potrebbero non saperlo ma c’è un’opportunità preziosa per chi sta pagando un mutuo: si tratta di un rimborso minimo ma utile, ecco come averlo
Se chiedessimo a più persone in strada di rivelarci il proprio sogno di vita sul piano della ambizioni di vita e non lavorative, molti probabilmente ci risponderebbero l’acquisto di una casa. Perché soprattutto di questi tempi e con le prospettive inquietanti che potrebbero esserci nei prossimi decenni, essere proprietari di un immobile diventerà un valore aggiunto e farà la differenza come del resto lo è oggi per chi ha acquistato mezzo secolo fa. E così c’è chi spera di poterci riuscire prima che tra prezzi impossibili e burocrazia eccessiva diventi sempre più complicato.
Già i paletti di oggi sono spesso un ostacolo insormontabile anche per chi, cifre alla mano, potrebbe avere un mutuo e tenerne botta ma non può appunto per i vincoli. C’è chi chiede più di una busta paga, chi un garante con un reddito importante e diverse altre soluzioni come un’ipoteca o compromessi simili che vanno in base alla posizione del richiedente ma anche al valore della proprietà e la liquidità disponibile per l’anticipo. Una volta superato questo primo scoglio iniziale, ce n’è un altro che in genere dura tra i 20 e i 30 anni: può essere a tasso fisso o variabile, in base alle singole preferenze e opportunità del momento.
Il primo garantisce una cifra mensile fissa da dover restituire alla banca: si sa quanto si paga da lì non si deroga, dando così una certezza alla famiglia che sa quanto mettere puntualmente da parte e organizzarsi di conseguenza. L’altro è invece più un ‘azzardo’ di chi vuole provare, a proprio rischio e pericolo, di risparmiare anche non pochi soldi su scala decennale: si parte anche da un valore di riferimento ma questo può tanto aumentare quanto diminuire in base alle oscillazioni dei mercati finanziari, ritrovandosi così a pagare di meno rispetto a quel che si sarebbe versato con un tasso fisso e traendone un beneficio.
Non è proprio il massimo, però, per chi vuole vivere di certezze. Anche perché, se non andasse bene come è capitato in questi anni prima tra post Covid e poi tra guerre varie, non sarebbe una bella notizia dover pagare – facciamo un esempio – 590€ piuttosto che 480. E ne hanno fatto amaramente le spese chi purtroppo ha optato per tale soluzione proprio in questi anni ritrovandosi poi la cifra in salita considerando che il periodo storico-economico è quello che è tra rincari, aumenti e un’inflazione salita abbastanza.
In ogni caso, che sia in un modo o nell’altro, le spese per acquistare casa sono smisurate considerando poi anche arredo ed eventuali lavori interni. Ecco perché quanto vi è la possibilità di ottenere un ritorno la possibilità va colta. Non importa se è poco a confronto di quanto versato: è comunque buono. E’ il caso dei 760 euro all’anno che si possono avere nel caso in cui vi sia stato un mutuo ipotecario, ovvero che richiede a garanzia del prestito della banca l’ipoteca dello stesso immobile.
In questo caso è prevista un’agevolazione fiscale che garantisce il ritorno di una detrazione al 19% degli interessi passivi del mutuo. Si va fino a un massimo 4.000 euro e significa che appunto si possono recuperare ben 760 euro per ogni anno finché non sarà terminato il mutuo. Inserendo questa voce nella dichiarazione dei redditi è possibile tramite l’Agenzia delle Entrate recuperare la somma indicata. Nulla a confronto a quanto si spende ogni 30 giorni, ma certamente non da buttare se vi è la possibilità di ottenerla. Anzi: sarebbe un modo per ammortizzare almeno un mese all’anno di mutuo.
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