Se sei residente in Italia e hai un figlio a carico puoi chiedere questi soldi all’INPS. Incredibile ma vero, scopri come fare.
L’INPS come sempre agisce nella veste di ente erogatore delle principali agevolazioni riconosciute dal governo ai cittadini. Ha un ruolo molto importante e delicato che cerca di rivestirlo nel migliore dei modi agendo su più fronti. In primis ssicurando la trasparenza quindi dare ai cittadini le informazioni necessarie per essere sempre informati su tutto quello che sta accadendo.
Soprattutto quando si tratta di benefici per i quali i cittadini devono capire come procedere per ottenere la somma a loro spettante. E poi agisce anche con un certo anticipo con tutte le circolari che vengono inviate e disponendo dei numerosi strumenti anche social per comunicare con i suoi interlocutori. Tra gli strumenti quindi 2.0 che l’Inps utilizza spesso vi sono fondamentalmente i social maggiormente utilizzati quindi Facebook e Instagram.
Chiedi questi soldi all’INPS se sei residente in Italia
La pagina ufficiale Instagram INPS Social è un modo per entrare in contatto con le comunicazioni ufficiali. Ed è proprio qui che sotto forma di post è emersa la comunicazione che riguarda l’assegno unico. Per chi non lo sapesse, l’assegno unico è l’agevolazione riconosciuta dal Governo alle famiglie che hanno figli a carico, quindi non importa quanto possa essere l’ISEE o le entrate della famiglia in quanto il fatto stesso che abbiano a carico dei figli permette loro di accedere all’assegno unico.
L’ISEE è importante in un secondo step cioè per capire quanto effettivamente spetti mensilmente perché sono varie le fasce di somme da erogare. Per questo motivo, l’INPS ha stabilito che i requisiti per richiedere l’assegno unico sono la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea oppure essere in possesso di un permesso di soggiorno valido.
Gli altri requisiti
La residenza in Italia per almeno due anni anche con periodi non continuativi. E poi il requisito fondamentale: avere dei figli a carico fino al 21esimo anno di età, invece per i figli con disabilità non c’è alcun limite d’età. Il beneficio è riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti o autonomi, disoccupati o pensionati. L’INPS nel suo posto ha racchiuso le domande principali che sono state fatte all’ente per quanto riguarda l’erogazione di questa agevolazione fornendo adeguata risposta.