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Economia

Se sei forfettario occhio a questo scenario: rischio con l’Agenzia delle Entrate

Quando si ha la Partita Iva forfettaria, ma si guadagna più del previsto, bisogna fare attenzione a questo retroscena.

Calcolo della P IVA (Codiciateco.it)

Il regime forfettario, ossia quello agevolato, prevede nette semplificazioni ai fini IVA, perciò in molti casi conviene. Tuttavia, questo regime decade nell’immediato se si superano certi guadagni, facendo scattare subito l’applicazione IVA per tutte le operazioni effettuate dopo il superamento della soglia. Quali sono i possibili retroscena, e di quali cifre parliamo?

Se durante l’anno, vengono superati guadagni per 100 mila euro, il regime forfettario decade nell’immediato, facendo scattare l’applicazione IVA standard. Ma non solo, perché se si superano gli 85 mila euro di guadagni, l’IVA del regime ordinario scatta a partire dall’anno seguente. È la stessa Agenzia delle Entrare a chiarire l’applicazione della disciplina fiscale.

Regime forfettario: decade nell’immediato se si supera una certa soglia

Commercialista calcola percentuale Partita IVA (Codiciateco.it)

La Legge di Bilancio 2023 ha modificato la disciplina del regime forfettario, introducendo nuovi limiti per i ricavi e per i compensi percepiti. Se prima la soglia da rispettare era quella degli 85 mila euro, ora è stata aggiunta una seconda soglia, quella dei 100 mila euro. Una volta superati i 100 mila euro, si esce immediatamente dal regime agevolato, perdendo i benefici della flat tax al 15%.

Se si sfora durante il corso dell’anno, dunque, è necessario calcolare le imposte in base al reddito da regime ordinario. Inoltre, si deve comunicare la variazione nella prima dichiarazione annuale utile, attraverso il Modello IVA 2024. Nella partita IVA forfettaria rientrano persone fisiche che esercitano una professione in forma individuale.

I limiti del regime forfettario per non sforare e cosa fare in tal caso

Queste rientrano in tale regime fiscale se i ricavati o i compensi non sono superiori agli 85 mila euro annuali, oppure se il lavoro è da dipendente o da collaboratore comporta compensi sotto ai 20 mila euro lordi. Se si superano gli 85 mila euro, si passa al regime ordinario a partire dall’anno seguente. La fuoriuscita dal regime forfettario, in tal caso, si attua dall’anno d’imposta successivo allo sforamento.

La rettifica deve essere effettuata nella prima Dichiarazione IVA. Nel caso del 2024, la scadenza è al 30 aprile, per i lavoratori che hanno sforato i limiti nel 2023. Se la fuoriuscita supera la soglia dei 100 mila euro, invece, il contribuente deve passare immediatamente al regime ordinario.

Andrea Cerasi

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