Casa in eredità, quali sono gli adempimenti da seguire per evitare sorprese sgradite a cominciare dalle multe.
Ereditare un immobile appare ai più un colpo di fortuna e un’occasione che non capita spesso nella vita. In effetti può essere un opportunità importante per una famiglia di consolidare il proprio patrimonio con un bene durevole nel tempo. Il mattone rappresenta sempre una delle garanzie di risparmio a lungo termine preferite dagli italiani.
Tuttavia ereditare una casa comporta anche delle responsabilità e degli obblighi nei confronti dello stato da non sottovalutare assolutamente. Vi sono infatti incombenze e adempimenti fiscali, amministrativi, legali da non dimenticare assolutamente. Molti degli impegni a carico degli eredi dipendono dalla presenza o meno delle volontà scritte del defunto e dalla programmazione dell’eredità.
La prima delle decisioni da prendere è l’accettazione o il rifiuto dell’eredità. Si deve sapere che accettando un bene se ne godono i frutti, ma si assumono anche delle responsabilità, accollandosi anche eventuali debiti e impegni, dalle rate del mutuo alle bollette non saldate. Sono quindi presenti delle responsabilità finanziarie immediate e connesse all’eredità.
Altra situazione alla quale prestare la massima attenzione è la presenza di eventuali altri eredi con i quali dividere l’immobile. Una situazione del genere, senza un accordo tra le parti, può portare a tensioni e conflitti nella comunione ereditaria. In casi del genere, una soluzione può essere una vendita a terzi o la cessione della propria porzione ai coeredi, scelta non sempre praticabile. Se manca un accordo, non resta che la divisione giudiziale.
Un passo che risolve definitivamente la questione, ma con tempi di attesa e costi importanti. Con l’accettazione dell’immobile ci sono poi delle responsabilità e dei debiti da caricarsi dalle bollette alle spese condominiali, se presenti. Da ricordare che se i debiti sono trasmessi agli eredi, lo stesso discorso non vale per gli eredi. Le sanzioni non sono trasmissibili essendo personali. Il bene ereditato non è pignorabile per saldare i debiti del defunto.
Incombenza molto importante è quella nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, con la dichiarazione di successione, obbligatoria entro 12 mesi dalla data della morte. Bisogna poi provvedere alle volture catastali con le procedure di trascrizione, necessarie per l’aggiornamento dei registri catastali e immobiliari. Spesso, in considerazione della complessità di queste procedure è necessario il lavoro di un professionista.
Altro nodo importante, la presenza di un notaio per assicurarsi la trasparenza e la legittimità delle trascrizioni. Una figura importante, soprattutto nel caso di diritti di proprietà non chiari che potrebbero mette in discussione la continuità del passaggio patrimoniale. Il notaio può essere un valido supporto per comare eventuali lacune nella documentazione, garantendo la commerciabilità dell’immobile e la validità della proprietà.
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